MUSICA
Klasse Kriminale, la risposta italiana al punk-Oi!
Nel variegato mondo dell’underground musicale il fenomeno del punk ha rappresentato per molti un punto di profonda cesura con quanto sentito e sperimentato prima: la musica nata succesivamente avrebbe portato irrimediabilmente i segni, sia dal punto di vista sonoro e compositivo sia da quello etico e/o ideologico. Partendo da questo fondamentale assunto e volendo esaminare ciò che con "punk" viene definito oggi, ci si trova davanti ad un panorama musicale che include sotto lo stesso nome realtà totalmente differenti, talvolta inconciliabili e quasi sempre lontane dallo spirito reale di quel movimento (ma già complesso) che tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta aveva portato una generazione a riprendersi la musica. I figli ribelli dell’Inghilterra tatcheriana, attori di quella rivolta, rimarrano sempre nella nostra memoria: Clash, Sham 69, Angelic Upstarts, Specials. Ma in Italia cosa accadde? Venerdì 10 marzo potrete chiederlo ai Klasse Kriminale che si esibiranno sul palco del CSA Ex Karcere di via Mongitore 77 a Palermo (ore 22.30, ingresso 4 euro). Già, infatti chi meglio dei Klasse Kriminale può rappresentare quella che fu la risposta italiana al movimento "punk/Oi!" inglese dei primi anni ottanta? Vengono fondati dal cantante Marco Balestrino nel lontanissimo 1985, approdano alla produzione del primo singolo "Costruito in Italia" nell’88 e nell’89 danno alle stampe il loro album d’esordio "Ci incontreremo ancora un giorno". Il sound caratteristico della band, una potente miscela di Oi!-punk, ska-reggae, su cui si innestano testi crudi, impegnati, che parlano di lavoro, disoccupazione, droga, mass-media, vita di strada e conflitti generazionali li inserisce a pieno titolo nella scena Oi!/punk italiana che vedeva come protagonisti gruppi storici come i Nabat, Ghetto 84, Stab e Rappresaglia.
Il disco, pubblicato dalla Tube Records, è un concentrato della cultura working class tanto cara ai kids che negli anni sono rimasti fedeli a quel sentire il punk come voce della ribellione stradaiola, pezzi come "Reclaim the streets" e "Sono stufo" sono anthem a presa rapida sul pubblico, e la voce femminile di Emanuela fa da contrappunto alla rabbia di Marco. In un momento dove gran parte del punk sembra essere stato candidamente inglobato nel sistema mediatico delle varie Mtv, e le nuove leve sembrano seguire determinati "stili musicali" che puzzano di piu che altro di moda da lontano un miglio, assistere ad un concerto dei Klasse Kriminale può servire quantomeno a capire cosa è stato e cosa per alcuni continuerà ad essere il punk: ne colse sicuramente l’essenza Garry Bushell, giornalista del Sound intitolando così la sua rubrica dedicata al punk: "Sound of the streets!".
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