Kaki King, originalità e improvvisazione
Kaki è la più sorprendente chitarrista/compositrice che si sia mai vista da più di dieci anni a questa parte. La sua musica è tanto contraddittoria quanto lo è la stessa città di New York, dove si trasferì dalla nativa Atlanta. Questa coraggiosa ragazza viene dal nulla (suonava nella metropolitana della Grande Mela a seguito dell’attacco alle Torri gemelle) e ha un modo originale di suonare la chitarra, anche se il suo suono ha radici in un passato prossimo che risponde ai nomi di Michael Hedges e di Alex De Grassi; solo che questa giovane newyorchese riesce a coniugarlo in una grammatica assai personale. Per Kaki la chitarra è uno strumento a percussione proprio come la batteria, che suonava con la band della scuola. La sua voce non usa verbi o sostantivi, ma esclusivamente i suoni della chitarra acustica, in completa solitudine. Eppure lei non è la classica chitarrista virtuosa che si arrampica su sofismi strumentali alla ricerca di una concettualità astratta: semmai si dedica a costruzioni audaci senza dimenticare le forme e la struttura della canzone. Forse è l’uso di entrambe le mani che le permette di combinare i due livelli: Kaki infatti suona con la sinistra impostata da sopra il manico e con la destra che spesso si va a muovere nelle vicinanze.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
CINEMA E TV
È palermitana e la vedi ancora su Rai 1: chi è la nuova attrice in "Mina Settembre"
-
ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia c'è un tesoro finora inesplorato: dov'è "l'area 57" da scoprire (e tutelare)