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Indagine: a Palermo il parcheggio è "selvaggio"

Grazie ad una statistica di Direct Line che ha campionato parte della popolazione palerminata, si scopre che più di sette cittadini su 10 litiga per il posteggio

  • 19 aprile 2012

Mayday! Mayday! Questa volta però, il segnale d’aiuto non sta ad indicare il classico allarme lanciato dalle imbarcazioni in stato di necessità. Secondo un’indagine indetta dal centro studi e documentazione Direct Line, la più grande compagnia di assicurazione on line, più di 7 palermitani su 10 litiga per il parcheggio. Le cause sembrano essere le più disparate ma, di sicuro, esiste un unico denominatore che accomuna ogni automobilista palermitano: nessun cittadino, riesce a rinunciare al proprio veicolo, automobile o ciclomotore che sia, a favore dei mezzi pubblici che, seppur poco efficienti, porterebbero vantaggi non solo a livello di smaltimento del traffico, non solo si ridurrebbero le emissioni di CO2 originate dai mezzi di trasporto a motore, ma anche, soprattutto, si verificherebbero effetti benefici a livello psicologico per ognuno.

Lo scenario cui ogni palermitano è ogni giorno sottoposto, a qualunque ora del giorno e della notte, metaforicamente parlando è quasi da Bronx, quartiere noto per inciviltà all’interno di New York. Parafrasando un celebre film, sembra di assistere, in un alternarsi univoco tra attore protagonista e spettatore, alla serie “Stress & the city”. In cima ai motivi che scatenano le liti, che trova conferma nel 69% della popolazione intervistata, c’è di sicuro la maleducazione di chi, con un’incurante insolenza, lascia la propria auto per più di mezz’ora in doppia fila bloccando ogni via d’uscita. Al secondo posto di questa particolare classifica con un 47%, si ritrova chi, rivendica il proprio “diritto al posto”, sottratto da un’altra autovettura, chiaramente “abusivamente” all’ultimo momento. Infine, un’ultima parte del campione interrogato, il 32%, ha dichiarato che non sopporta i pedoni che occupano fisicamente un posto, in attesa che l’amico “faccia il giro” per parcheggiare.

Ma il palermitano è un uomo filantropico e, con il cuore, prima ancora che non le parole, è vicino a tutti quei concittadini “vittime da parcheggio”. Non solo, dunque, è in prima linea per far valere i propri diritti ma, ad alta voce riesce a discostarsi da alcuni atteggiamenti evidentemente maleducati da parte degli automobilisti e riesce ad infastidirsi anche quando il problema posteggio non lo coinvolge in prima persona. Ad esempio, il 76% degli intervistati si dichiara sbigottito nei confronti di chi lascia la propria auto in seconda fila, nella migliore delle ipotesi si intende, perché spesso è possibile pure ritrovarla in terza, ovviamente ambo i lati, e se è sulle strisce pedonali ancora meglio. Il 62%, invece, detesta chi lascia i propri mezzi sul marciapiede non consentendo il transito e il 60% è infastidito da chi parcheggia nelle aree riservate ai portatori di handicap.

Ovviamente il palermitano è un uomo “fai da te”, e il campione intervistato suggerisce i rimedi più consoni all’intransigenza per le strade e pene più severe a quelle già in vigore. Da una parte il 42% all’unisono propone un aumento salato delle multe, che di fatto inibirebbe nel compiere l’infrazione, dall’altra parte il 24%, invece, farebbe ricorso direttamente al carroattrezzi per rimuovere ogni auto parcheggiata scorrettamente. C’è anche chi pensa, anche se solo il 17%, che la soluzione migliore sia il sequestro conservativo dell’auto per due settimane, o addirittura la decurtazione immediata dei punti dalla patente. Curioso quel 2% che conviene che il rimedio migliore sia proprio far scontare una settimana di servizio civile come ausiliario del traffico. Della serie, occhio per occhio, dente per dente. Una cosa è certa, quale sia la causa, quale sia la soluzione, la situazione parcheggi è drasticamente precipitata negli ultimi anni. Chissà che il nuovo sindaco non riuscirà a porre fine ai problemi di “parcheggio selvaggio”. Ma Palermo è anche questo.

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