SPORT
Il vulcanico Zamparini “scomunica” il Palermo
Campionato, ottava giornata, domenica 23 ottobre 2005, Milan-Palermo 2-1
Ciò che è avvenuto all’interno della “scala del calcio”, ovvero quello stadio San Siro-Meazza dove nello scorso torneo il Palermo di Guidolin giocò prestazioni convincenti strappando due punti, frutto di altrettanti pareggi contro le milanesi, è poca cosa rispetto alle dichiarazioni infuocate rilasciate dal presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Per noi pallonari non è più una novità che gli aspetti tecnici e tattici di un incontro passino in secondo piano rispetto al divampar delle polemiche: presunti torti arbitrali subiti, doping, passaporti falsi, bilanci truccati da plusvalenze e di recente dalla moda “se firmi il rinnovo contrattuale, giochi”; ma è anche vero che Zamparini è un personaggio che attira le attenzioni di noi fans rosa più di una giocata di Corini o un gol di Caracciolo. Attira soprattutto quei giornalisti che, conoscendo le ire del presidente, spingono riflessioni “a tutto campo”, al termine dei novanta minuti di gioco, ed è ovvio non casualmente. Così il presidente, rosso di rabbia, inveisce contro tutto e tutti mettendo sotto ora Santoni: «è troppo ansioso e non voglio che Del Neri lo schieri più», ora se stesso «non m’interessa il bel gioco ma i risultati» e per finire il tecnico e la squadra intera minacciando “guai seri” in caso di mancata vittoria sul Lecce mercoledì al Barbera. Proviamo a interpretare le sue dichiarazioni o conviene forse scrivere che nel momento in cui rilasciava quelle dichiarazioni, era in preda ad un autentico delirio?
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