SPORT
Il Palermo dopo 2 mesi di serie A
Molti sono i dati significativi emersi da queste prime 12 prestazioni
Dopo 12 giornate di campionato il Palermo si ritrova con 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. 15 punti che, in una classifica per il momento piuttosto corta, significano ancora poco e non danno l’esatta fotografia dei valori espressi in campo. Basti pensare che la zona retrocessione è a soli 3 punti, e la zona champions a 2. Molti sono i dati significativi emersi da queste prime 12 prestazioni. Andiamo a vederli nel dettaglio. Primo fra tutti il gioco: se escludiamo la partita persa col Livorno ed il primo tempo con il Parma, la squadra ha sempre giocato bene, in alcune circostanze ha dominato, in altre ha contenuto, ma in ogni caso ha sempre fatto la sua partita. Frutto di una buona organizzazione di gioco e di giocatori di qualità che bene sanno interpretare le direttive di Guidolin. Il reparto più forte è la difesa con appena 9 gol subiti (hanno fatto di meglio solo la Juventus con 4 e il Milan con 8). Ottimi gli innesti dei campioni europei under 21 Barzagli e Zaccardo che, insieme ai riconfermati Grosso e Biava, formano una linea a 4 sempre molto attenta e puntuale. A questa va aggiunta la presenza tra i pali di Guardalben che garantisce sicurezza e che ha messo fine ai patemi d’animo causati dalle uscite/non uscite di Berti. Preziosissimo è il lavoro di Corini e Barone a centrocampo: i due centrali corrono per 90 minuti senza sosta, recuperano un’infinità di palloni e contribuiscono alla costruzione del gioco.
Altro problema sono le fasce: Santana sembra ancora troppo lontano da quella forma strepitosa che lo aveva messo in luce 2 anni fa; Gasbarroni sta deludendo su tutti i fronti, collezionando prestazioni più che deludenti ben lontane dalle cose buone fatte finora; Gonzalez gioca bene ma solo a sprazzi ed anche lui sembra patire problemi di adattamento; Raimondi è più giocatore di contenimento. È facile quindi rimpiangere i gemelli Filippini che tanto avevano impressionato, ma occorre ricordare che sono loro che sono voluti andare via perché non avevano la certezza del posto da titolare. Forse oggi ce lo avrebbero senza problemi, ma chi può dirlo con sicurezza? Al di là di tutto la squadra ha dimostrato di avere carattere e qualità: roba non di poco conto. E se il Milan non può fare a meno di Shevchenko e l’Inter di identifica in Adriano, il Palermo senza Zauli è tutta un’altra squadra. A questo punto due sono le soluzioni: o qualcuno a gennaio mette le mani nel portafoglio, oppure dobbiamo sperare che si avverino le parole di quel tifoso che, parlando di Zauli, ha detto allo stadio :”Il Signore gli deve dare la salute”.
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