CULTURA
Il Montevergini della discordia: né libero né privato, conteso tra istituzioni e cittadini
Alcuni spazi del Montevergini da ottobre sono stati assegnati dalla Giunta alle attività del teatro Biondo, agli ospiti del Comune e ad attività archivistiche e performative
Teatro Montevergini
"Si fa per dire", perché l'assemblea è un gruppo libero, informale e trasversale che vuole avviare un processo di convivialità e cura collettiva che porti a uno spazio vivo, di ricerca, contaminazione e rivendicazione sociale e politica. Un gruppo, insomma, che si è riunito negli spazi del teatro negli ultimi mesi aprendone le porte per spettacoli, concerti e incontri per la comunità dicendo semplicemente che "Il teatro altrimenti era chiuso".
Dopo bandi di assegnazione discussi e mai pubblicati, dopo le aspre critiche da parte del Comune verso gli occupanti, poche ore fa la notizia: la Giunta comunale ha deliberato sulla sua destinazione d'uso. Una destinazione che trova i centri sulla collaborazione con il Biondo.
«Siamo in disaccordo con questa delibera di indirizzo perché in sei mesi l'Amministrazione non è stata capace di concepire una delibera che mettesse al tavolo le parti interessate (come le istituzioni) e l'assemblea che da mesi ha riaperto e fatto rivivere il Montevergini. La delibera allo stato attuale non apre a nessun riconoscimento del processo assembleare se non attraverso un timido e troppo generico riferimento alla partecipazione cittadina».
Una posizione che, secondo il gruppo di persone che lo scorso ottobre 2016 ha aperto (e non "occupato") il teatro di via Montevergini, non rende giustizia alle attività avviate da loro proprio lì al teatro. «La partecipazione cittaidina si costruisce nella sostanza dei fatti - continuano - per esempio nella scrittura di atti, dichiarazioni e delibere insieme e non dando il contentino di una citazione a margine. Secondo noi la delibera va emendata e sappiamo che succederà, intanto questo può essere un primo passo verso un pieno riconoscimento degli usi civici».
In particolare l'amministrazione ha stabilito che i locali del primo cortile, piano terra e la Chiesa saranno destinati alle attività della Scuola dei mestieri dello Spettacolo e per iniziative del teatro Biondo. La chiesa sarà aperta al pubblico come terza sala dello stesso teatro Biondo.
L'Atelier, il foyer e il cortile del primo piano saranno destinati ad attività organizzate dai cittadini secondo modalità che verranno specificate più avanti e il secondo piano sarà la ede di associazioni del territorio per attività laboratoriali, archivistica e bibliotecaria.
Infine, le residenze del secondo e del terzo piano saranno destinate per gli ospiti dell'Amministrazione e i locali posti sempre del terzo piano saranno sede per laboratori del "Teatro dei Ragazzi" e "l'Arte adotta un bambino".
«Con questa delibera prosegue da parte dell'Amministrazione comunale il percorso di attenzione per la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale della città - hanno detto il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alla Cultura Andrea Cusumano - Con questo provvedimento si potranno attivare nuove sinergie positive con soggetti pubblici e privati che sostengono la cultura per incrementare lo sviluppo sociale, territoriale e la partecipazione dei cittadini a conferma del cambio culturale che vive il nostro territorio».
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