ARTE E ARCHITETTURA
Il Mandralisca di Cefalù diventa un museo "da toccare"
Inaugurato al museo un percorso espositivo con 18 riproduzioni da poter toccare con mano: un nuovo modello di fruizione rivolto a famiglie, ipovedenti e non vedenti
I tesori archeologici del museo Mandralista di Cefalù si aprono alla fruizione tattile: adesso “non toccarli” sarà vietato. Nessun errore. Il museo ha inaugurato, infatti, un nuovo percorso espositivo che mette in mostra 18 reperti riprodotti su scala da poter toccare e sperimentare. Il progetto, dal nome "Vietato non toccare", coordinato da Stefania Randazzo con l’apporto di Flora Rizzo, è promosso dalla Regione ed è rivolto a ipovedenti, non vedenti e bambini da 3 a 13 anni.
Si tratta di una delle prime iniziative del genere in Sicilia e persegue fortemente finalità didattiche, oltre che sociali. «Viene così abbattuta - ha detto il presidente della Fondazione, Franco Nicastro - una barriera fisica che impedisce a varie categorie sociali la percezione visiva dei reperti della collezione».
Il percorso tattile è arricchito da un documentario sui processi di creazione delle copie degli oggetti scelti: nel laboratorio di un ceramista vengono documentate le fasi di produzione, che si richiamano alle tecniche di 2.500 anni fa, mentre l'archeologo Amedeo Tullio spiega l'uso quotidiano dei manufatti e il loro valore artistico e culturale.
Il progetto del museo Mandralisca ha suscitato l'interesse dell'Unione dei ciechi e degli ipovedenti. La fruizione tattile è senza dubbio uno dei modi più efficaci per tentare di scoprire la realtà che ci circonda e per fruire dei beni culturali, fatti per essere toccati, non solo per essere visti.
Il progetto è anche social: con l’hashtag #vietatonontoccare sarà infatti possibile seguire le attività collaterali del percorso, dalle visite guidate al museo tattile, ai laboratori per bambini.
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