MUSICA
Il Conservatorio ritrova brani di Rossini e Donizetti
Ritrovati nel Fondo della Biblioteca del Conservatorio "Vincenzo Bellini" di Palermo i manoscritti autografi dei musicisti Rossini, Donizzetti e Pietro Generali
Una clamorosa scoperta quella avvenuta in questi giorni al Conservatorio "Vincenzo Bellini" di Palermo: sono stati ritrovati cinque brani autografi, tre di Rossini, uno di Donizetti e uno di Pietro Generali (1773-1832), importante compositore del primo Ottocento, successivamente messo in ombra dalla crescente fama di Rossini. L’autore di queste scoperte è Dario Lo Cicero, docente bibliotecario del Conservatorio che ha poi coinvolto nella scoperta Philip Gosset, uno tra i massimi esperti dell’opera ottocentesca ed ex docente presso l’università “La Sapienza” di Roma e Professore emerito dell’University of Chicago. Alcune di queste opere erano già note al pubblico ma gli originali si davano ormai per perduti, altre invece erano del tutte sconosciute.
È il caso dei brani di Gioacchino Rossini: si tratta di due arie aggiunte dal compositore in occasione delle rappresentazioni romane del “Turco in Italia” nel novembre 1815, “Un vago sembiante”, cavatina di Don Narciso, e “Presto amiche”, cavatina di Donna Fiorilla. Il terzo pezzo, che costituisce il ritrovamento più importante, finora cercato senza fortuna sia tra gli autografi di Rossini che tra le varie copie d’epoca, è il Quintetto dal I atto de La gazzetta, ritenuto perso. A questi tre pezzi segue poi una cavatina sostitutiva per L’italiana in Algeri, “Cimentando i venti e l’onde”, scritta da Donizetti nel 1825, quando il compositore si trovava a Palermo come direttore del Teatro Carolino. Sono state presentate inoltre quattro cantate scritte appositamente per Palermo e anch’esse ritrovate recentemente nella Biblioteca del Conservatorio “V. Bellini”: due di Pietro Generali, “La Vestale” e “Il Tempio di Minerva” e due di Gaetano Donizetti, ritenute perdute fino a pochissimo tempo fa, “Cantata per la partenza del Luogotenente Generale March. Ugo delle Favare” e “Cantata per il natalizio di Re Ferdinando I” (composte entrambe nell’estate del 1825).
Conclude l’antologia l’autografo di un’aria di Pietro Generali per soprano, coro e orchestra, “Cessar gli affanni”, scritta nel 1825 per Palermo. Generali fu anch’egli direttore del teatro Carolino. Infine si è fatto cenno ad altre rilevanti scoperte effettuate nel corso degli ultimi anni: «Era chiaro - ha dichiarato Lo Cicero - che prima o poi sarebbero stati fatti dei ritrovamenti importanti nella nostra biblioteca musicale. Oltre infatti a quelli oggi presentati sono stati rinvenuti alcuni importantissimi volumi, editi tra il 500 e al 900. Inoltre abbiamo rinvenuto anche alcune opere di compositori di nicchia come ad esempio quelle del compositore Parisi». Dunque, in una miscellanea, inventariata nel 1986 semplicemente come “Antologia di brani operistici di Rossini, Donizetti, Generali, manoscritto”, Dario Lo Cicero ha rinvenuto questi cinque pezzi di estremo interesse.
Sia Gosset che Lo Cicero precisano che questa raccolta, composta esclusivamente da manoscritti autografi di Rossini, Donizetti e Generali, è di grandissima importanza e che tuttavia, in tutti questi anni, è passata inosservata anche a causa di una radicata indifferenza nei confronti del patrimonio della biblioteca che l’ha custodito. Un patrimonio decisamente sottovalutato ma che negli ultimi anni sta diventando oggetto di intense ricerche ed attenzioni sempre maggiori. Si tratta di una miscellanea chiaramente legata all’attività del Teatro Carolino di Palermo nel corso degli anni Venti dell’Ottocento. Lo Cicero e Gosset concludono dicendo che questi ritrovamenti rappresentano soltanto una punta dell’iceberg e che ancora la biblioteca del Conservatorio cela brani sconosciuti, poco studiati e, naturalmente, poco eseguiti. Una notizia che desta dunque lo stupore degli appassionati della buona musica classica per i quali, il Conservatorio ha riservato una nuova stagione concertistica ricca di appuntamenti.
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