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Igor Mitoraj: un monumento e una mostra per Palermo

  • 17 aprile 2007

Lo scorso 13 aprile sono accorsi in molti per assistere alla presentazione ufficiale della nuova statua che arricchirà la zona che da Porta Felice apre alla passeggiata a mare. Un forte vento di scirocco scompigliava abiti e acconciature, mentre il drappo purpureo liberava in tutta la sua imponenza l’Eroe Elimo, il monumento che lo scultore polacco Igor Mitoraj ha realizzato per la nostra città. Opere di Mitoraj si trovano in spazi pubblici di tutto il mondo (Parigi, Londra, Losanna, L’Aja, Firenze), perché, come lui stesso afferma, spesso gli viene naturale far dialogare le sue sculture con il paesaggio, poiché esso fa parte dell’opera. Anche in questo caso l’Eroe Elimo (questo il titolo del monumento in bronzo inaugurato) instaura un dialogo con il territorio siciliano, un dialogo che sembra spalancare le porte del tempo, e sembra venire da un passato lontano, quello in cui i Troiani in fuga dalla loro città messa a fuoco dai Greci si rifugiarono nelle coste della Sicilia nord occidentale, dove si sviluppò la civiltà degli elimi. Da quel 1183 a.C. l’Eroe Elimo si installa davanti allo stesso mare, e dopo secoli continua a mostrare la sua fierezza nel petto e nello scudo, nonostante porti in sé i frammenti del tempo, ossia quelle mutilazioni del volto e degli arti di cui le sculture di Mitoraj sono caratterizzate, poiché, per lui, la perfezione della statuaria classica, per continuare ad essere moderna, deve spogliarsi della gloria, poiché questo non è più il tempo né degli ideali né degli eroi. Semmai degli eroi sconfitti, o, come dice lo stesso Mitoraj, dei “piccoli eroi quotidiani e sconosciuti. Questi brillano come stelle nella notte buia”.

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Queste e altre riflessioni dell’autore sono presenti nel catalogo della mostra “Angeli, Miti ed Eroi”, che contemporaneamente si è inaugurata all’interno del Loggiato San Bartolomeo, a cura di Marco Di Capua, promossa dalla Provincia di Palermo in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni di Roma. La mostra (visitabile fino al 27 maggio) presenta i bozzetti e gli studi che lo scultore polacco ha fatto durante la lavorazione delle due porte, quella dell’Annunciazione e quella della Resurrezione, per la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. Inoltre sono in mostra anche i disegni per le scenografie e i costumi di Manon Lescaut e della Tosca di Puccini, che mostrano come Mitoraj abbia anche grandi doti di disegnatore e una vivace sensibilità per i colori, tra cui sembra, in particolare, preferire un turchese scuro che ricopre anche due enormi teste usate per la Manon, anche queste esposte, che permettono all’osservatore di penetrare realmente la forza e la potenza scultorea di questo profondo e colto artista contemporaneo.

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