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Giovanni Sollima, il figlio tributa il padre

  • 30 gennaio 2007

Quando l’eredità di un padre si trasferisce come patrimonio essenziale nella vita di un figlio. Così si può definire il rapporto umano e musicale che lega indissolubilmente le vite di Eliodoro e Giovanni Sollima: quest’ultimo, talento internazionale del violoncello, sarà il protagonista del concerto in programma al teatro Massimo di Palermo, mercoledì 7 febbraio alle ore 20.30 (biglietti, da 20 a 7 euro, acquistabili presso il botteghino del teatro, da martedì a domenica, ore 10-15).
Tre dei brani in scaletta saranno dedicati a Eliodoro Sollima: "Aria per violoncello e archi" scritta nel 1949, "Nenia e recitativo per violoncello e archi" del 1976 e infine la "Trenodìa per violoncello e orchestra", in memoria delle vittime di piazza Tien an Men. Sia il ventaglio dei brani proposti che la conoscenza dell’estro compositivo, tutto siciliano, di Sollima padre rivelano quanto il suo modo di fare musica sia stato innervato da due tendenze principali, forse in qualche modo contrastanti. Da un lato l’impegno civile e la sensibilità ai problemi dell’attualità socio-politica che lo portarono a condannare qualsiasi forma di violenza, e a cui si può ricondurre la trenodìa; dall’altro la ricerca dell’ironia, del divertimento con il pubblico. Nella sua opera il filo conduttore rimane la ricerca di una propria originale poetica, aperta alle innovazioni della narrativa musicale senza però rinunciare alla tradizione. Questa, probabilmente, la causa di un certo isolamento che lo ha accompagnato in tutta la carriera, isolamento a cui seppe sempre reagire ritagliandosi nuovi spazi nel mondo culturale siciliano e non, dando il meglio di sé in campi attigui che lo portarono a diventare critico musicale per il quotidiano "L’Ora", oltre che essere a lungo docente e direttore del conservatorio cittadino.

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Oltre alla terna di Sollima, sarà eseguito un tema con variazioni per violoncello e orchestra del siciliano Giuseppe Mulè e la "Sinfonia numero 2 opera 43" di Jean Sibelius, musicista finlandese considerato uno dei più grandi del XX secolo, avendo saputo reinventare e semplificare il linguaggio musicale e sinfonico. Sul podio sarà il britannico Jonathan Webb, polistrumentista, direttore stabile all’Opera di Israele e frequente ospite di vari teatri europei (fra cui il Teatro Nacional Sao Carlos di Lisbona, dove viene regolarmente invitato dal 2002). Ha ricevuto il Premio Internazionale "Ultimo 900 - Pisa 2000" e la medaglia dall’Associazione Pisana Amici della Lirica per l’attività nei teatri toscani. Giovanni Sollima, unico interprete di questa intensa serata musicale, è cresciuto attraverso gli stimoli e le esperienze paterne, ricercando comunque la sua autonomia stilistica. Diplomatosi in violoncello e composizione a Palermo, l’esperienza di perfezionamento all’estero lo porta ben presto a divenire un talento del violoncellismo classico, collaborando con nomi quali Giuseppe Sinopoli, Bruno Canino, Jorg Demus e Martha Argerich. Raggiunta stabilità nella professione di solista e compositore, ha esplorato territori musicali diversi, tra cui il jazz, la musica etnica di ambiente mediterraneo e le sonorità elettroniche. Le sue partiture sono state eseguite da grandi direttori come Riccardo Muti con la Filarmonica della Scala, Gidon Kremer con la Kremerata Baltica, Yuri Bashmet con "I Solisti di Mosca". Famosa la sua "Aquilarco", scritta su invito di Philip Glass e divenuta poi colonna sonora del film di Marco Tullio Giordana "I cento passi".

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