Garibaldi: “Passo a due” nel mondo della non essenza
Con questo nome ci si riferisce ai folletti, gli spiritilli appunto che abitano la città di Napoli, fantasmi sempre presenti e pronti a tornare, che mentre visitano le vite degli umili e dei diseredati, le arricchiscono e allo stesso tempo le sconvolgono fino allo stravolgimento catastrofico. Ma qui c’è anche un altro riferimento e cioè il ritorno ossessivo degli stessi temi. È, secondo le parole dell'autore, un modo di portarsi dietro "le proprie masserizie ideologiche e grammaticali", perché "nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero essere considerati finiti, de-finiti, esautorati". E così riprendere i propri personaggi vuol dire farli ri-vivere e ri-amarli. E non per ri-proporli così come sono o come sono stati, bensì per fare esattamente il contrario: farli agire, respirare, dibattersi accanto o dentro un nostro spirito cambiato, nuovo. Il nomadismo della ricerca non dovrebbe essere disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato. Storie insomma a metà tra il fantastico e il grottesco. In scena, accanto all’autore, anche Giuseppe Affinito junior. Il costo dei biglietti è di 15 euro (ridotto 10). Per ulteriori informazioni chiamare allo 091 6114255 oppure inviare una e-mail teatrogaribaldi@hotmail.com.
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