ARTE E ARCHITETTURA
François Houtin: la natura giocosa
Architetture fantastiche e vegetazioni antropomorfe costruiscono paesaggi senza tempo
L’accurata resa del particolare ed il paesaggio naturale recuperato nelle sue potenzialità fantastico-immaginifiche sono i primi dati che si colgono nelle incisioni dell’artista francese François Houtin, visibili fino al 4 dicembre alla Galleria Nuvole 21, in via Matteo Bonello a Palermo (da mercoledì a sabato, ore 17/20 e anche il sabato mattina, ore 11/13) in occasione della sua personale organizzata dalla stessa Associazione Nuvole Incontri d’Arte con la collaborazione del Centre Culturel Français de Palerme et de Sicile e l’azienda Planeta. La mostra accoglie alcune decine di acqueforti e puntesecche realizzate da Houtin in varie fasi della propria attività, con particolare attenzione alla produzione degli ultimi cinque anni. Giocosa, lussureggiante, la natura in queste opere è protagonista indiscussa. Il particolare è spesso riconducibile al già noto, ma la visione d’insieme rivela un paesaggio carico di arcana energia, associata nel nostro immaginario alla dimensione assoluta e ciclica di antichi miti ctonii piuttosto che a scenari reali.
Le abitazioni delle ninfe o le dimore di ramoscelli e fogliame intrecciati sono la fiaba o il segno idealizzato di un antico rapporto di identificazione, e non di sopraffazione, fra civiltà e natura. Nelle opere “Totem 1” e “Totem 2” l’idolo non ha forme antropomorfe o zoomorfe, ma è costruito con elementi naturali. Tuttavia l’energia che sembra animare le forme in gioco e le loro curvature rimanda più a torsioni muscolari che alla staticità degli esseri vegetali. Questa natura “dinamica” ed autosufficiente si anima nell’accentuata nodosità dei fusti, nelle spirali o nei capricciosi sviluppi di arbusti, rocce e montagne: esiti stilistici ben rintracciabili in talune opere giovanili di Houtin, raccolte in due pannelli nell’ultima sala dello spazio espositivo. In galleria catalogo ragionato, edizione Richard Reed Armstrong Fine Art e Galerie Michèle Broutta.
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