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Foro Italico: c'è un grande prato verde...
C'è un grande prato verde da restituire a Palermo. E’ il manto erboso del Foro Italico, il trait d’union fra il cuore antico della città e il suo mare. Quell’azzurro troppo nascosto, ignorato, quasi dimenticato; occultato alla nostra vista dal grande bombardamento del quarantatrè le cui macerie, gettate nelle acque, le allontanarono di colpo di duecento metri, distruggendo per sempre la passeggiata dei palermitani. Al suo posto la vasta spianata che, oggi, è al centro di molte polemiche sul suo recupero ed utilizzo. Sgomberati luna park e bancarelle nel 2000, in occasione della conferenza ONU sul Crimine transnazionale, il fronte a mare era tornato fruibile ai cittadini, per essere poi richiuso l’anno dopo. Il 30 aprile 2005 la conferenza stampa del sindaco Diego Cammarata che presenta “Mare verde”, il progetto di riqualificazione della promenade nostrana firmato dall’architetto milanese Italo Rota, autore di progetti internazionali e sistemazioni di spazi pubblici in varie città italiane.
All’amministrazione comunale si contrappone il “Comitato per la riapertura del Foro Italico”, composto da ambientalisti, associazioni e partiti di estrazione politica diversa impegnati in attività, sit-in di protesta, iniziative di sensibilizzazione per la riapertura immediata del Giardino a mare. «Dopo la decisione del sindaco occorre un ulteriore atto di volontà politica per consentire alla gente, che già da alcune settimane usufruisce del prato, di entrare in piena sicurezza - afferma Aldo Penna, coordinatore del movimento, che domenica 8 maggio ha organizzato un happening sul prato, invitando i cittadini e le scuole a penderne parte - per una giornata di giochi e spettacoli sui prati del litorale, che vogliamo restituire alla città». Alle 10 del mattino, presenti i vigili, il tratto di cancellata di fronte Porta dei Greci è stata eccezionalmente aperto consentendo a numerosi palermitani di assaporare il piacere di camminare e sdraiarsi sull’erba, godendosi il sole e la vista del mare. «Il prato in effetti la gente l’ha ripeso il primo maggio – continua il coordinatore – quando 3.000 persone si sono riversate sul lungomare». Successo confermato domenica. Famiglie d’etnie diverse, gruppi di ragazzi, aquiloni, giocolieri, ballerini di capoeira, biciclette, artisti, palloni volteggianti, bambini entusiasti hanno animato la Villa al mare, dimostrando un grande rispetto del luogo ed offrendo allo sguardo una multicolore prova generale di quello che la città reclama. Al termine della giornata la cancellata è stata richiusa nell’attesa che giungano i dissuasori e sia completata l’opera di sistemazione, “i lavori sono in corso” rassicurano i grandi cartelloni posizionati nel parco dal Comune di Palermo.
A loro, sul discusso ed antiestetico reticolato, replica lo striscione del Comitato "Prato aperto sempre", che solleva un'altra contesa. «Temiamo che il lato mare del parco possa diventare un molo passeggeri – aggiunge Penna – questo ridurrebbe il prato a un aiuola di servizio con le conseguenze del caso. Chiediamo al sindaco risposte chiare su quest’aspetto». La riapertura del Foro Italico tra critiche e proposte, conferma quello che lo scrittore marsigliese Jean Claude Izzo sostiene sulle città di mare: «Sono inquiete, travagliate, colorate, vitali…traggono la loro linfa vitale dal litorale e dallo specchio d'acqua sul quale si affacciano». A breve, si spera, Palermo ritroverà la sua Strada Colonna, dove passeggiare in riva al mare, assistere a spettacoli e concerti, trascorrere le afose serate estive con "diletto, nell'està verso la sera, di tutta la gente patrizia e plebea". Ammirando il suggestivo panorama di vele bianche su un giardino ritrovato. L’incontro tra un mare verde e quello azzurro.
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