CINEMA E TV
“Flightplan”, il terrore viaggia a 40 mila piedi
Flightplan - Mistero in volo
U.S.A., 2005
Di Robert Schwentke
Con Jodie Foster, Kate Beahan, Sean Bean, Peter Sarsgaard, Marlene Lawston
L’aereo, si sa, sin dai tempi di “Airport” e “Terrore a 12 mila metri”, fino ad “Air Force One”, è un oggetto ansiogeno, capace di catalizzare paure e angosce dello spettatore-viaggiatore. Dopo l’undici settembre, poi, ha finito per diventare uno dei simboli più emblematici dell’aggressione terrorista. Non a caso i “thriller aerei” si sono moltiplicati nell’ultimo periodo e attualmente ne circolano ben due in sala: “Red eye” e “Flightplan”, con trame che presentano molti punti di contatto. Quest’ultimo è quasi interamente ambientato su di un Jumbo E-474, vero e proprio gigante dei cieli in grado di ospitare più di cinquecento persone e dotato d’ogni confort. L’ingegnere aerospaziale Kyle Pratt (Jodie Foster), che ne ha progettato i motori, si trova (per coincidenza?) a bordo del mastodonte, imbarcatasi con la figlia da Berlino per tornare a New York. Con lei viaggia anche la salma del marito, precipitato da un edificio in circostanze poco chiare. Immaginate come deve sentirsi Kyle, già inquieta per il recente lutto, quando, dopo alcune ore di tragitto, si accorge improvvisamente che accanto a lei non c’è più la figlioletta. Il personale setaccia il velivolo per ogni dove, ma non c’è traccia della piccola. Quel che è peggio è che nessuno dei passeggeri ricorda d’averla vista salire a bordo e non si trova neppure la sua carta d’imbarco.
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