ATTUALITÀ
Ebbene donne, i vostri uomini si masturbano: sfatiamo tabù senza crisi isteriche
Tutti i ragazzi appartenenti al genere umano si masturbano, nessuno escluso. Anche se porta all'assenza di immaginazione e al sesso impersonale
Carissime fidanzatine palermitane e non, ingenue romanticone. Se siete di quelle che non si batte chiodo se non c’è l’atmosfera adatta o non vi si invita con la scusa di un film, in case di cui ignorate le sedici telecamere nascoste, stiamo parlando proprio con voi.
Ci scusiamo per la brutalità ma è nostra responsabilità avvisarvi. Vorremmo girare intorno alla questione, credeteci, ma abbiamo poco spazio: i vostri ragazzi si masturbano. Anzi, tutti i ragazzi appartenenti al genere umano si masturbano, nessuno escluso.
Anche se venisse spedito su Marte chiuso in una campana di vetro, senza ossigeno e con le mani legate dietro la schiena, un uomo troverebbe il modo di raggiungere il basso ventre. A cosa credevate che fosse servito il pollice opponibile?
Ah, glielo avete chiesto e ha risposto che no, da quando sta con voi non ne sente il bisogno, lui che è uno stallone appagato? Aprite gli occhi, mentiva. Il punto semmai è un altro: cosa usano per sollazzare la propria noia nei pomeriggi d’inverno, nudi sotto il plaid scozzese ereditato dalla nonna che un po’ di proibito non guasta mai?
Mollatela pure la gomitata sul naso che state trattenendo da qualche secondo; se la meritano, per questa o per altre ragioni.
Non traete conclusioni affrettate però, i vostri fidanzati sono comunque romantici. Davvero. Pensate al rito del corteggiamento, a quelle serate trascorse a rivedere film che neanche vi sono piaciuti giusto per il gusto di dimostrare che non siete delle poco di buono che vanno a letto con qualcuno senza prima aver messo alla prova l’intelligenza del candidato nell’interpretazione di un film di David Lynch.
Che dicevamo? Ah, sì il rito. In fondo è questo che trovate adorabile, no? Beh, dovete sapere che anche i vostri ragazzi sono molto romantici.
Passano ore a mettere alla prova la candidata ideale, cercano, scelgono, rimandano il piacere. Non pensate che vadano con la prima che capita. Sono tenaci come protagonisti di telefilm americani che cercano di salvare la figlia rapita da terroristi slavi dalle mille identità.
Insistono e insistono, non si fermano fino a quando non l’hanno trovata. Lei, quella perfetta, ideale: la clip porno prescelta.
Andiamo a noi. Siamo qui per tre ragioni.
1) Aiutarvi a superare la notizia senza crisi isteriche; 2) Salvarli dall’astinenza forzata che rischiano, ora che avete scoperto la verità 3) Sfatare un tabù.
Alcuni studi di qualche anno fa (Bonino, Cattellino e Ciairano), hanno indagato l’impatto della pornografia sugli adolescenti e come sia cambiato il consumo di essa negli ultimi anni, nel passaggio dal cartaceo alla possibilità di fruirne sempre e ovunque, con la recente diffusione di internet nei telefonini.
Tra i 14 e i 19 anni, il 45% dei ragazzi fa uso di materiale pornografico da solo, il 54% insieme agli amici. Il consumo è significativamente più consistente nei maschi, come era facile aspettarsi.
Studi recenti hanno anche confermato che il consumo di pornografia è un fattore di rischio per il comportamento sessuale aggressivo poiché rinforzerebbe (in chi li avesse) alcuni atteggiamenti come mascolinità ostile e sesso impersonale.
Un dato interessante è quello sulle generazioni vissute a cavallo tra pornografia cartacea e video. Altro che cecità, per loro internet, sin dagli inizi, è stato presagio di felicità eterna, materializzazione dell’immateriale, del sogno.
L’elemento chiave è proprio quello immaginativo che, nel caso di quelli molto a passo con i tempi, devoti al mondo del porno online, è praticamente scomparso. Il sesso è raggiungibile ovunque e con una varietà di scelta per genere che ha reso stitica l’immaginazione, annichilendo l’intimità insita nell’atto onanistico.
Nessuna colpa vogliamo attribuire alla masturbazione. Nessuna, credeteci. Anzi spezzeremo più in là, magari nei prossimi articoli, una lancia a favore di uno sdoganamento del tabù nelle donne (terza motivazione dell’articolo).
Il rischio, tornando ai maschietti bugiardi, è che anche le relazioni assumano una forma speculare a quella descritta sopra.
C’è un’intera generazione che è passata da telefonate cariche d’imbarazzo nel terrore che rispondessero i padri padroni di ragazzine che semplicemente volevano sfiorare durante un ballo, a chat di social network che con un click li portano a cena con persone di cui conoscono le vite ma non il tono di voce.
Il rischio è che quel sesso impersonale di cui parlavamo prima, in questa enorme vetrina che tutti ci mette in mostra, ci porti all’incapacità di sceglierci davvero. L’assenza dell’immaginazione rende infatti più probabile il distacco emotivo.
Ciò avviene sia nell’atto (con fonti d’ispirazione sempre a disposizione e sempre esplicite) che nel rapporto con l’altro, del quale non si sforziamo di immaginare i desideri, nel delirio onnipotente di conoscerlo già.
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