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Dall'abbandono all'inclusione sociale: i nobili intenti della storica barca "Lisca Bianca"

La storica barca siciliana protagonista di un giro del mondo negli anni Ottanta torna a navigare: la storia tra memoria, inclusione sociale, progetti e natura

  • 20 settembre 2017

Da oltre 30 anni rappresenta l'ideale di viaggio e i valori di libertà e rinascita, oggi il Lisca Bianca è tornato a navigare e a condurre i suoi passeggieri alla scoperta di luoghi e storie, raccontando Palermo e il suo mare.

L'imbarcazione, un Carol Katch della lunghezza di 36 piedi (11 metri), trascina con sè una intensa vita di viaggio e riscatto sociale. Appartenuta originariamente a Sergio e Licia Albeggiani, coppia palermitana che a bordo della barca a vela con l'iconica lisca di pesce a prua ha compiuto uno storico giro del mondo, Lisca Bianca è stata recuperata e donata alla collettività dopo 20 anni di abbandono.

I coniugi Albeggiani, appassionati di navigazione e stanchi dei rumori e della frenesia decisero di trasformare il piccolo natante nella loro casa. Ma una casa galleggiante è troppo invitante per restare ormeggiata al porto: era il 23 settembre 1984 quando da Porticello la coppia intraprese un viaggio che li portò a girare il mondo tra oceani sconfinati, paradisi tropicali, onde spaventose e isole lontane, per non "dimenticare di essere nati liberi".
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Al loro ritorno, nell'agosto del 1987, seguì una nuova partenza per un nuovo viaggio che si rivelò però fatale per la vita di Sergio e per quella della barca, che da quel momento è stata dimenticata.

Nel 2012 il designer Francesco Belvisi e il sociologo Elio Lo Cascio hanno trovato per caso la barca, abbandonata in un cantiere navale delle periferia di Palermo, decidendo di riportare in vita la barca, e di curarne la restaurazione.

Con l'aiuto di Licia Albeggiani, che ha donato l'imbarcazione e la determinazione dei due è nata l'associazione Lisca Bianca e il progetto "Navigare nell'Inclusione".

Durante il restauro ai Cantieri Navali di Palermo, iniziato nel 2013 e conclusosi nel 2016, Lisca Bianca è tornato a ospitare a bordo quelle persone che più di tutti persoguono il desiderio di libertà: giovani e minorenni svantaggiati, con disabilità o provenienti dall'Istituto Penale per i Minorenni di Palermo, ospiti della Comunità di recupero per tossicodipendenti Sant’Onofrio di Trabia, giovani rifugiati del circuito SPRAR, lavoratori infortunati e migranti.

Passando di mano in mano è diventata simbolo di comunità e inclusione sociale e, dal suo ritorno in acqua nell'agosto del 2016, porta i visitatori alla scoperta delle coste palermitane.

Come in un rapporto di amore reciproco il Lisca Bianca, dopo aver rappresentato una vera e propria rinascita per chi vi è salito a bordo, trova oggi una nuova dimensione e un nuovo scopo con l'itinerario turistico "Palermo vista dal mare" organizzato da Terradamare.

Partendo dalla Cala, il più antico approdo della città l'itinerario si snoda fino ad arrivare a Mondello, incontrando le borgate marinare e le relative tonnare, ​A​cquasanta, ​V​ergine ​M​aria, la ​Marsa, lungo la costa dell’​A​ddaura. A condurre la narrazione l’equipaggio Lisca bianca e gli operatori culturali della cooperativa Terradamare.
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