ARTE E ARCHITETTURA
Da Barraja i tavoli di Carlo Scarpa per "Simon"
Nove tavoli, nove micro architetture eterogenee nella forma e nei materiali per rievocare il design di Carlo Scarpa, esponente dell’architettura del Novecento
"Simon", lo storico brand dell'arredo fondato da Dino Gavina con Maria Simoncini nel 1968, rievoca il design di Carlo Scarpa con una mostra itinerante, per prima volta a Palermo, presso uno dei più importanti dealer dell’arredamento in Italia, Barraja mobili d’oggi (via delle Croci 11). La mostra che sarà aperta al pubblico da venerdì 18 febbraio fino a sabato 20 marzo, ha come soggetto nove tavoli, nove micro - architetture eterogenee nella forma e nei materiali: dal vetro abbinato al ferro in grosso spessore alla laccatura lucida specchiante, dai masselli in legno alle pietre porose o i marmi, a dimostrazione della maestria di Carlo Scarpa nell’impiego dei materiali, nell’alchimia dei materiali che sono necessari all’espressività del progetto.
Alcuni tavoli sono stati ripresentati con aggiornamenti apportati con la collaborazione di Tobia Scarpa e supportati con una pubblicazione realizzata presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, con introduzione redatta dal Francesco Dal Co e da Carla Sonego, oltre che il film documentario "Carlo Scarpa & Simon" dalla regia di Riccardo De Cal, prodotto da Estel. Altri elementi della mostra, fondamentali per comprenderne i contenuti, sono il time-line storico presentato con foto degli artisti ed architetti che hanno collaborato con Gavina e le pedane con sagomature riprese dalle architetture scarpiane su cui sono stampate xilografie giapponesi di soggetti marini.
Carlo Scarpa, uno dei più importanti esponenti dell’architettura del Novecento Italiano, che proprio a Palermo si occupò della sistemazione museale della Galleria Nazionale di Sicilia in palazzo Abatellis (1953-55), si approcciò al product design solo in tarda età, ed i pezzi riprodotti serialmente discendono quasi sempre da oggetti disegnati in circostanze ben definite, da oggetti concepiti inizialmente come pezzi unici e “su misura”. La produzione seriale derivante da questi prototipi (e della maggior parte delle nuove ideazioni) è perseguita con particolare continuità da Dino Gavina per la "Simon".
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