CINEMA E TV
Cuore sacro: come non raccontare la bontà
Cuore sacro
Italia 2005
Di Ferzan Ozpetek
Con Barbora Bobulova, Andrea Di Stefano, Lisa Gastoni, Massimo Poggio, Erica Blanc, Camille Dugay Comencini
La semplicità, modalità (preziosa e rara) con la quale i grandi (soltanto loro, ahimé) sanno trattare l’esistenza, spesso per molti resta una meta assai difficile da raggiungere. La banalità, invece, è alla portata di tutti, e soprattutto di quelli che, volendo atteggiarsi oltre il dovuto, sviliscono di ogni contenuto il frutto del loro ingegno (o presunto tale), sia esso una pietanza, un elegante mise o un film, come in questo caso. Stiamo infatti parlando dell’ultimo lavoro del regista Ozpetek “Cuore sacro”, trionfale celebrazione della banalità. Tutto è brutto e banale: dai dialoghi, al profilo dei personaggi, alla scelta (pessima oltre ogni dire in certi momenti, troppo invasiva in altri) delle musiche, alla storia in sé. Non basta trattare un tema alto (qui è la bontà nella sua accezione più profonda, il totale altruismo), occorre sapere come e cosa fare non sprecando la resa delle ottime attrici (cast in prevalenza femminile, dall’ennesima figlia d’arte Camille Dugay Comencini, giovanissima ma con al suo attivo un paio di film, alle mature Lisa Gastoni e Erica Blanc, senza dimenticare la brava Elisabetta Pozzi presa in prestito dal teatro, e la bella e dolce protagonista, Barbara Bobulova).
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