CORSI E FORMAZIONE
Cronaca di una giornata di protesta
Ore 12:15. Piazza Indipendenza. Dal terzo e ultimo dei carri, un ragazzo chiama i suoi concittadini di Bagheria. «Non ve ne andate, restiamo qui a parlare, il corteo è appena cominciato, è ricominciato più forte di prima». Il corteo era partito due ore e mezza prima, da piazza Politeama aveva seguito il classico percorso che, attraversando via Ruggero Settimo e via Maqueda, gira guardando la cattedrale e abbassando la testa sotto Porta Nuova. I tre carri sbandieravano manifesti con su scritto “Liberi di sapere”, bandiere con gli emblemi di Rifondazione Comunista e di Che Guevara, striscioni inneggianti il diritto allo studio e la lotta contro la precarietà.
La manifestazione è stata organizzata dall'Unione degli Studenti e dall'Unione degli Universitari. Il 17 novembre è ormai da tre anni la Giornata mondiale della mobilitazione studentesca. Rapporto globale-locale: il diritto allo studio è universale, ogni luogo ha una lotta particolare. A Palermo gli studenti erano alcune centinaia, e ne sono arrivati un po' anche da altre parti della Sicilia occidentale. A Palermo il bersaglio erano la Finanziaria di Prodi e la politica di Cuffaro. Prodi? Pronti gli striscioni «Contro il centro-destra e contro il centro-sinistra». Cuffaro? «Noi continuiamo a stare dalla parte di Rita Borsellino». Paradossale?
Che UDS e UDU patteggino per la parte mancina del Parlamento, lo dichiarano esplicitamente. Che sia stato imbarazzante
prendersela con Prodi dopo i “Forza Prodi” del 17 novembre passato, era sotto gli occhi di tutti. Che l'entusiasmo più forte sia esploso dopo Porta Nuova, al grido di «Cuffaro, stiamo arrivando», era immaginabile.
da lavorare. Ma la linea dei cortei è anche divertente. Canti e balli dal Politeama al Palazzo dei Normanni. "Bella Ciao" e "I Cento Passi" scandivano i vari passi del cd di Caparezza. Pugni alzati e grida per la rivoluzione. Un vecchietto un po' esagitato si mette a ballare in un marciapiede di corso Vittorio Emanuele e si gode la standing ovation. Una vecchietta mi chiede quando passerà l'autobus e si arrende al mio sconsolato «più tardi». I venditori ambulanti si dilettano a far soldi e i negozianti a mettere in vista le loro vetrine. Nel frattempo ballano anche ragazzini che chiedono a me «per cosa stiamo protestando». Due fidanzatini si baciano avvolti da uno scialle granata. Lo scialle granata era inutile in una giornata tra l'altro segnata da un sole spettacolare.
Qualche ragazzo di Azione Giovani si butta nella mischia... non è la sfortuna del venerdì 17, ma la voglia di divertirsi come se fosse Carnevale. C'è sempre un ragazzo che alla fine del Corteo dice che si ricomincia più forti di prima. Ci sarà anche il prossimo anno. Ore 12.45, sotto i portici di via Ruggero Settimo. Extracomunitari che vendono scarpe e borse, di fronte
Randazzo. Arriva la polizia municipale, ed è un fuggi fuggi generale. Scarpe e borse si dileguano. Per l'ora di pranzo. Al prossimo 17 novembre.
sa.to.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Ne esistono solo tre al mondo e una è in Sicilia: cos'è la (prestigiosa) "Phiale Aurea"