ARTE E ARCHITETTURA
“Codice Resta”, l’arte italiana disegnata
La nuova Galleria d’arte moderna di Palermo (piazza Sant'Anna 21) si apre al pubblico anche come sede di mostre temporanee, ospitando fino al 6 maggio la raffinata esposizione di disegni antichi “Libro d’arabeschi. Disegni ritrovati di un collezionista del Seicento”, promossa dall’Assessorato alla Cultura con l’Istituto Nazionale per la grafica di Roma e a cura di Simonetta Prosperi Valenti di Rodinò (produzione Campodivolo; mostra visitabile dal martedì alla domenica, ore 9.30-18.30, lunedì chiuso anche se festivo). Articolata in varie sezioni, l’esposizione raccoglie alcune delle tavole più belle che formavano il cosiddetto “Codice Resta”, un volume di quasi 250 pagine con 300 disegni e 15 stampe di proprietà del padre oratoriano milanese Sebastiano Resta (1653–1714), appassionato d’arte e di raccolte di grafica. Fu lui, trasferitosi a Roma da Milano nel 1661, a inviarlo a Palermo al confratello Giuseppe Del Voglia, anch’egli collezionista di disegni e oggetti preziosi. Fu così che il prezioso libro rimase nella nostra città, disperso nei fondi manoscritti della Biblioteca Comunale di Casa Professa, fino a quando, una decina di anni fa, Vincenzo Abbate, direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, lo ha ritrovato e studiato, valutandolo con l’occhio dell’esperto di collezionismo, quale egli è.
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