LIBRI

HomeNewsCulturaLibri

“Ciascuno è perfetto”, parola di Raffaele Morelli

Delirio puro, godimento dell’esserci. E dell’esserci così come siamo. E’ il nuovo romanzo di di Raffaele Morelli

  • 11 gennaio 2005

“Ciascuno è perfetto” di Raffaele Morelli è fra i testi freschi di stampa della Mondadori e diverrà, certo, presto un best seller. Si tratta, infatti, di un libro “perfetto” per tutti, o quasi tutti. Perché certi benpensanti e rigorosi figli dell’Occidente potrebbero anche ribellarsi. “Ciascuno è perfetto” è, invero, un romanzo che nel suo essere bonario spicciolo quasi salvifico è al tempo stesso ed indubbiamente provocatorio, di controtendenza alla dottrina cattolica. Perché, e lo spiega anche la corrente filosofica esistenzialista, in quanto esseri gettati nel mondo, e soprattutto mortali, possiamo aspirare alla perfezione ma cadiamo in fallo se crediamo di poter raggiungere la meta. A che pro, se no, leggere, arricchirci, fare esperienze, condividerle, sbagliare perché no, e renderci conto che abbiamo sbagliato, e allora rimediare, migliorarci. A che pro, insomma, percorrere la vita da viaggiatori coelhiani alla ricerca della preziosità dell’esistenza, se avessimo già in noi quella pietra tanto preziosa che può darci la felicità? Eppure, Morelli giustamente informa che star bene con se stessi è già fare il primo passo. Medico, psichiatra, psicoterapeuta, direttore scientifico della rivista “Riza Psicosomatica” e del mensile “Per me”, divenuto famoso per le sue apparizioni ai programmi del baffo televisivo Maurizio Costanzo, Raffaele Morelli sorprende con l’elementarità del suo messaggio: ciascuno è perfetto. C-i-a-s-c-u-n-o è perfetto. P-e-r-f-e-t-t-o, già. Perché le maschere che indossiamo (ciò che crediamo d’essere) non sono, come direbbe il poeta portoghese Fernando Pessoa, la nostra essenza.

Adv
O per dirla col pensiero Zen - che lo scrittore riprende, ogni nostra azione è giusta per quello che è. Nello Zen non esiste, infatti, alcun riferimento alla crescita spirituale, “la ricerca di perfezione è anzi ritenuta la causa principale del nostro malessere e dei nostri disagi”. Condividere o no in toto questa corrente di pensiero poco importa. Importa, invece, prendere atto del fatto che oggi (stando ai dati Istat) tre italiani su quattro soffrono di stress. E la cura potrebbe essere più semplice di quanto si pensi. Per esempio far cessare le guerre interiori, le repressioni, i ricordi e l’ansia per il futuro. Vivere qui ed ora, liberando la passione e l’eros (secondo la tradizione ebraica, l’eros svolge una vera e propria funzione di collegamento tra l’uomo e il divino). “Se riusciremo a stare nell’Adesso, presenti a noi stessi, e non lasceremo spazio a emozioni negative incalzanti e ai rancori, entreremo in uno stato di estraneità”, afferma Morelli. Merita meditarci un po' su. Per tornare, infine, ad essere i veri padroni di noi stessi e dei nostri desideri. Liberi di cercare la strada che vogliamo. Delirio puro, godimento dell’esserci. E dell’esserci così come siamo.

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI