ATTUALITÀ
Chiusura MiKalsa: le proposte e le iniziative
In seguito alla chiusura del MiKalsa molte le reazioni e i propositi; il gestore Lorenzo Quattrocchi profila un'estate di proteste musicali
La questione della chiusura del MiKalsa a causa del reato contestato di “spettacolo abusivo” è ormai cosa nota da una settimana, almeno tra coloro che hanno sempre frequentato il locale di via Torremuzza e per chi ha sempre seguito a Palermo la scena musicale cittadina (per maggiori informazioni è possibile consultare il link www.balarm.it/articoli/vis.asp?idarticolo=6136). Il gestore Lorenzo Quattrocchi, è attualmente in attesa di sapere se il locale verrà dissequestrato. Naturalmente non si è arreso. Contattato da noi telefonicamente dichiara: «Al di là di come finirà la vicenda - specifica - c’è voglia di fare qualcosa per la città e ci stiamo organizzando, con gli artisti che finora sono sempre stati vicini al locale e alla strategia culturale collegata ad esso». Senza ombra di dubbio, quindi, proteste musicali anche di grande impatto risveglieranno il tepore estivo della città. Mantenere viva l'attenzione, dunque, rimane prerogativa fondamentale.
«Quella del Mikalsa - continua - strategia culturale che in pochi a Palermo hanno attuato in questi anni. Il nostro locale infatti è l’unico che ha un cartellone artistico annuale completo, e col tempo è diventato un luogo aggregante, un terreno fertile dove fare cultura. Forse quello che ha dato fastidio in questi anni è che il locale si reggeva sulle proprie gambe… il messaggio che passa, alla fine, è che le attività abusive vengono lasciate in pace». E adesso, ci si chiede che cosa si farà in futuro. Lorenzo ha un’idea ben precisa: «Se le leggi riguardanti i pubblici esercizi sono così restrittive, allora bisogna pretendere delle deroghe, altrimenti dovrebbero chiudere tutti. Ci vogliono delle assicurazioni per gli esercenti in questo senso».
L’amarezza accumulata in questa settimana, però, è stata in qualche modo addolcita dalla risposta della gente, dalla conferenza stampa organizzata dal Centro Commerciale Naturale Piazza Marina & Dintorni, che si è interessata al problema: «Ho ricevuto tantissime email e di telefonate in questi giorni, e questo mi ha fatto capire cosa si possa fare in questa città. Nonostante tutto credo nelle potenzialità artistiche di questa città e se ci attiviamo tutti quanti forse finalmente riusciremo a dare una svolta». C’è quindi speranza che la “Palermo rumorosa” (definizione della rivista “Rumore” riguardante la nuova generazione di artisti palermitani) possa finalmente farsi sentire e fare chiarezza su un argomento che ormai da troppo tempo assilla esercenti, musicisti, clienti.
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