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Cecchi Paone: "Pride? Festa, ma anche dibattito"

Il giornalista, testimonial del Palermo Pride, presenta il suo nuovo libro "Il campione innamorato": vite e passioni segrete degli atleti di ieri e oggi

  • 13 giugno 2012

Non solo una festa, non solo un'eccezione, ma un appuntamento culturale fisso, un momento di incontro di tutta la città e di riflessione su temi che, come dimostra anche la cronaca, sono ancora di feroce attualità. Eccolo, il Pride, visto attraverso gli occhi di uno dei suoi testimonial più noti: Alessandro Cecchi Paone.

«Il Pride - ha detto il giornalista - deve consistere in una serie di eventi culturali, incontri, dibattiti, mostre, cene, feste. E diventare un appuntamento fisso. E in questo il Palermo Pride è all'avanguardia. È dal sud, da città come Palermo e Salerno, che parte la riscossa del movimento LGBT italiano». Dall'omofobia all'isolamento culturale, dal pregiudizio al tabù, le tematiche LGBT sono, del resto, molto note a Cecchi Paone, che dopo l'outing di alcuni anni fa è diventato una "bandiera" del movimento in Italia.

Lo rivela anche il suo ultimo libro, presentato ieri sera proprio a Palermo, nella splendida cornice di Palazzo Sambuca. Scritto a quattro mani con Flavio Pagano ed edito da Giunti, "Il campione innamorato" racconta lo sport e i suoi protagonisti come non sono mai stati raccontati. Al centro del libro ci sono infatti le vicende più intime di campioni noti e meno noti. Storie di sentimenti, passioni e persino identità nascoste o frustrate, come nel caso di eroi del rugby o del pugilato (sport notoriamente "virili") costretti a tacere la propria omosessualità, o come nel caso di diverse atlete bisessuali. Storie di ieri e di oggi, che dimostrano come anche lo sport sia stato una "cattedrale dell'ipocrisia».

«Gli sportivi gay non sono un problema - spiega Cecchi Paone - il problema vero sono gli sportivi ladri, truffatori, che si accordano per truccare le partite. Ma mentire sul proprio orientamento sessuale è il primo passo per diventare imbroglioni». Un libro che potrebbe essere il primo di una trilogia (in cantiere ci sarebbero anche "Il soldato innamorato" e "Il prete innamorato"). Ma intanto Cecchi Paone si dedica al Palermo Pride, del quale sarà testimonial. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione, si aprirà sabato 16 e culminerà nella parata che il 23 giugno attraverserà la città, dal Foro Italico fino a Piazza Verdi.

E spera in un futuro diverso: «Bisogna formare una nuova classe dirigente LGBT - ha detto il giornalista - persone preparate, che riescano a rispondere a testa alta agli insulti degli omofobi. Per troppo tempo siamo stati il movimento dei locali, delle saune delle feste. Se e' vero che la colpa della diffusione dell'omofobia in Italia è in massima parte delle pressioni del Vaticano sulla politica, parte della colpa è del movimento. Per fortuna da alcuni anni la situazione è cambiata».

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