MUSICA
Blue Brass: Gojkovich e Basso, autorevolmente jazz
L’esperienza di due grandi del jazz europeo, posta al servizio di un sodalizio che dura ormai da circa dieci anni: il trombettista Dusko Gojkovich ed il sassofonista Gianni Basso si incontreranno giovedì 17 marzo (ore 21.30, ingresso 10 euro) in quintetto – Mauro Schiavone (piano) Giuseppe Costa (contrabbasso) e Giuseppe Urso (batteria) – per il Blue Brass, il ridotto del Brass Group di Palermo allo Spasimo. Venerdì 18 marzo (stesse coordinate di luogo, orario ed ingresso), il trombettista si porrà invece alla testa della Small Band Orchestra Jazz Siciliana in “ottetto”.
Due serate di “jazz per cultori”, dunque, che vedranno protagonisti due rinomati jazzisti. Partiamo per dovere di ospitalità da Gojkovich, trombettista e flicornista serbo (ma anche compositore ed arrangiatore) noto per il suo stile bop con atmosfere milesiane, che dopo aver emesso le prime note jazz in Yugoslavia (Music Academy di Belgrado, Radio Big Band di Belgrado) e Germania (Frankfurt All-Stars), giunge negli States, dove oltre a trovarsi a suonare con Stan Getz e Chet Baker, si unisce alla Marshall Brown’s International Youth Band finendo nel 1958 per esibirsi al Newport Jazz Festival. Alunno della bostoniana Berklee School of Music grazie ad una borsa di studio per composizione ed arrangiamento (con Herb Pomeroy), ha suonato con l’orchestra di Maynard Ferguson per un tour in Canada, e Woody Herman, costruendosi una reputazione internazionale anche come solista e decidendo in seguito di tornare in terra tedesca per guidare un gruppo proprio insieme a Sal Nistico: l’album Swinging Macedonia del 1966, insieme a Mal Waldron e Nathan Davis è il risultato di uno stile orchestrale influenzato dalle sonorità balcaniche. Nello stesso periodo Gojkovich ha modo di lavorare con Miles Davis, Dizzy Gillespie, Gerry Mulligan, Clark Terry, Lee Konitz, Sonny Rollins, Phil Woods, Duke Jordan, e la coppia Thad Jones-Mel Lewis. Dopo la Kenny Clarke-Francy Boland Big Band, affianca Slide Hampton alla testa di un’orchestra di dodici elementi. Desideroso di suonare la propria musica, negli anni ’70 trova notevoli difficoltà in Europa per organizzare un’orchestra free-lance, tentativo che riprova nel 1986 questa volta con successo, fondando una formazione con la quale nel ’93 registra il pluripremiato cd Soul Connection, (con Tommy Flanagan, Jimmy Heath, Eddie Gomez e Mickey Roker), seguito da Bebop City (con Abraham Burton al sax, Kenny Barron al piano, Ray Drummond al basso ed Alvin Queen alla batteria). Nel 1996 la realizzazione di un sogno: il disco Balkan Connection, con una big band. Proprio a quegli anni data il suo incontro con il nostro Gianni Basso, per alcune prelibate registrazioni fra cui le due incisioni in quintetto Live at Birdland (1994) e The Nights of Skopje (1995). Del 1997 il doppio cd Balkan Blue, nel quale oltre alla presenza ancora di Basso, troviamo gli arrangiamenti orchestrali di Palle Mikkleborg per la NDR Philharmonic che accompagna la ritmica jazz.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio
-
ITINERARI E LUOGHI
La piccola spiaggia che ci ricorda quanto siamo fortunati: un'oasi di pace in Sicilia