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Befana amara a Reggio, ma col Milan arriva un punto d’oro

Diciassettesima e diciottesima giornata, 6 e 9 gennaio 2005, Reggina-Palermo 1-0 e Palermo-Milan 0-0

  • 11 gennaio 2005

Il 2005 è cominciato e il campionato di Serie A è ripartito alla grande: due giornate in 3 giorni hanno spazzato via l’astinenza da calcio che gli appassionati avevano accumulato durante il lungo periodo di pausa per le festività. Il Palermo, il 6 gennaio, è andato a disputare a Reggio Calabria il match valido per la diciassettesima giornata del campionato; la formazione rosanero, purtroppo, si è dovuta presentare all’appuntamento con una lunga serie di indisponibili a causa di squalifiche ed infortuni “pesanti” che hanno costretto Guidolin a ridisegnare la squadra in tutti i settori di gioco. Oltre a Zauli, Corini e Grosso, assenti a causa dei provvedimenti disciplinari emessi dal giudice sportivo, il tecnico rosanero, infatti, ha dovuto sopperire al forfait di Giuseppe Biava prima e di Massimo Mutarelli poi; è toccato a Terlizzi, Accardi, Morrone e Santana sostituire i cosiddetti “titolari”. In virtù di questa situazione, la partita contro la Reggina si presentava come un ostacolo difficile da superare: ed infatti la prima trasferta del nuovo anno si è conclusa con una sconfitta che, però, si sarebbe potuta benissimo evitare. Il gol che ha condannato il Palermo è arrivato dopo soli 7 minuti di gioco, a causa di uno svarione difensivo che ha coinvolto Accardi, Zaccardo e Guardalben: Mesto è riuscito a raggiungere il fondo lasciando partire un cross che il portiere rosanero non è riuscito a trattenere rinviando su Zaccardo che, a sua volta, non ha avuto la prontezza di liberare. Per il giapponese Nakamura insaccare il pallone in rete è stato un gioco da ragazzi.

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Il Palermo reagisce, trova un paio di conclusioni con Toni, ma non riesce a concretizzare nella zona calda del campo; di contro, la Reggina non affonda, cercando di amministrare il match e denotando qualche carenza sia tecnica che tattica. Nella ripresa Guidolin fa entrare gli argentini Gonzalez e Farias; il primo da una scossone alla squadra che comincia a spingere di più chiudendo la Reggina nella propria metà campo. Il secondo, purtroppo, conferma le perplessità suscitate e, quasi allo scadere, spreca clamorosamente una ghiottissima opportunità per segnare la rete del pareggio. L’anno comincia, dunque, male: ma non c’è tempo per rammaricarsi perché la partitissima contro il Milan è già alle porte. Domenica 9 gennaio, infatti, dopo soli 3 giorni, la Serie A è tornata in campo per disputare gli incontri relativi alla diciottesima giornata. Palermo-Milan è il posticipo serale e attira attorno a se l’interesse di tutta l’Italia (e non solo) calcistica. Come ampiamente prevedibile, lo stadio Barbera si è addobbato a festa per l’occasione: si è registrato un tutto esaurito ancora maggiore di quello che è già abituale e sugli spalti si sono assiepati almeno 40.000 calorosissimi supporters. Tifo ed entusiasmo alle stelle hanno accolto le due squadre in campo e il match è cominciato con la consapevolezza, da parte dei palermitani, che i propri beniamini stavano affrontando una delle formazioni più forti del mondo. Guidolin ha potuto migliorare l’assetto tattico della squadra grazie al recupero di Mutarelli e al rientro di Zauli, Corini e Grosso dopo il turno di squalifica. Dall’altro lato le maglie rossonere di Kakà, Crespo, Schevchenko e Maldini incutevano un certo timore reverenziale; ma forse solo al pubblico. Infatti, il Palermo non si è fatto per nulla intimorire dalla netta superiorità tecnica degli avversari, riuscendo a disputare una partita praticamente perfetta; la difesa si è confermata solida e il centrocampo, rinforzato dal grande cuore di Corini e Morrone, ha lottato ad armi pari contro Dorhasoo e Gattuso.

La partita è emozionante; in campo le due squadra giocano bene, anche se sono poche le occasioni da gol eclatanti; la prima è del Palermo. Morrone raccoglie una corta respinta di Maldini e spara a botta sicura dal limite dell’area: il portiere Dida mostra ancora una volta la sua agilità e sventa un gol che avrebbe fatto venir giù lo stadio. La seconda palla gol arriva nel secondo tempo e la crea Kakà: il giovane talento brasiliano si infila nelle maglie strette della difesa rosanero e nonostante il contrasto di Grosso e Barzagli, riesce a far partire un rasoterra velenoso dal vertice destro dell’area piccola: Guardalben si supera e con un riflesso istintivo e provvidenziale riesce ad intercettare la sfera facendola uscire davvero di un soffio. Nel finale il Milan prende il sopravvento, ma il Palermo non accetta di restare a guardare: Guidolin sostituisce gli stanchi Zauli e Brienza con Santana e Gonzalez e i due argentini rischiano di volgere a favore dei rosanero il match: allo scadere il numero 19 riesce a saltare un paio di difensori ma lascia partire un tiro troppo fiacco per impensierire il portierone brasiliano. La partita si chiude così, con gli applausi di un pubblico felice per il risultato e sempre più orgoglioso di una squadra che, ad una partita dalla fine del girone d’andata, si trova al settimo posto in classifica. Non ci credevo neanche io ragazzi, ma il Sogno Rosanero, continua davvero…

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