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Beethoven protagonista della Sinfonica

  • 20 febbraio 2004

Sarà nuovamente Beethoven, compositore guida dell’intera Stagione 2003-2004 dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, il protagonista del programma del concerto di venerdì 20 febbraio (ore 21.15) al teatro Politeama di Palermo (repliche sabato 21 alle ore 17.30 e domenica 22 alle ore 11). Beethoven e il pianoforte potremmo dire, con il “Concerto  in do minore n. 3 op. 37”, incorniciato dall’Ouverture “Coriolano” e dalla “Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93”. Sul podio un gradito ritorno, quello di Günther Neuhold, mentre interprete pianistico sarà il celebre bavarese Gerhard Oppitz. “Morceau célèbre” delle grandi orchestre di tutto il mondo, l’Ouverture “Coriolano” è stata composta da Beethoven nel 1807 su richiesta dell’amico drammaturgo Heinrich Joseph von Collin, autore di un’omonima tragedia ispirata dalle vicende dell’eroe romano. Per Beethoven il travagliato personaggio storico di Coriolano, difensore degli ideali di Roma, è simbolo della capacità umana di lottare per la giustizia e la libertà, principi assa cari alla società di inizio Ottocento. Il breve brano è un concentrato di tensione e inquietudine, mista a momenti di estasi e serenità, riproduzione in musica dell’inquietudine eroica di colui, come Coriolano, che preferisce la morte alla perdita degli ideali per i quali ha da sempre lottato.

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Il centrale “Concerto in do minore n. 3 op. 37” è affidato al pianista Gerhard Oppitz, allievo del grande Wilhelm Kempff di cui è, possiamo dire, il suo più degno successore. Dopo aver debuttato ad appena undici anni, Oppitz ha intrapreso la sua gloriosa carriera internazionale dopo la vitoria, nel 1977, del prestigioso premio “Arthur Rubinstein” di Tel Aviv. In quasi trent’anni di attività, Oppitz con le prestigiose orchestre del mondo, tra cui le Filarmoniche di Berlino, Vienna, Londra, Israele, le Orchestre di Cleveland e Philadelphia, Boston, Pittsburgh e della Radio Bavarese, e con direttori d'orchestra quali Carlo Maria Giulini, Sir Colin Davis, Wolfgang Sawallisch, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Herbert Blomstedt e Sir Neville Marriner. Nel 1978 ha registrato il primo dei suoi molti dischi (sino a oggi più di trenta), in esclusiva per la RCA Red Seal, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo.Il rpertorio musicale romantico tedesco è quello che gli è più congeniale, ma numerose e aepprezzate sono state comunque le sue “incursioni” nel repertorio contemporaneo.

Il pathos di Coriolano si riversa anche nel “Concerto n. 3 op. 37” per pianoforte e orchestra di Beethoven, un’opera composta nei primi anni dell’Ottocento, frutto della suggestione del celebre “Concerto in do minore Kv. 491” di Wolfgang Amadeus Mozart, in cui per la prima volta ripetto ai due precedenti “Concerti”, è più vigoroso il rapporto dialettico fra il solista e l’orchestra. In questa grande pagina del secondo momento stilistico beethoveniano sono quasi del tutto scomparsi i riferimenti alle figurazioni stilistiche settecentesche e le note trasudano invece l’eroismo e le tensioni discorsive del Romanticismo. La seconda parte di questo concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana sarà dedicata invece a una delle sue Sinfonie “non-eroiche”, la “Sinfonia n.8 in fa maggiore op. 93”, eseguita per la prima volta a Vienna il 27 febbraio 1814. Il suo complesso sviluppo armonico, frutto della maturità beethoveniana, viene ben celato dal clima quasi bucolico, capriccioso, vivace dell’opera, in cui scompare il tradizionale secondo movimento lento, sostituoto da un “Allegretto” e ricompare, come terzo movimento, un “relitto” della cultura settecentesca, un delizioso “Minuetto”. Biglietti in vendita al botteghino del teatro (ore 10-13); informazioni al numero 091.588001.

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