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Asian dub in versione sound system

Balarm
La redazione
  • 30 gennaio 2007

Un appuntamento assolutamente da non perdere per gli "addicted" delle commistioni fra sonorità dub-elettroniche declinate in versi d’impegno poitico-sociale. Venerdì 2 febbraio alle ore 22 saliranno sul palco del Bier Garten di Palermo (viale della Regione Siciliana 6469), gli Asian Dub Foundation in versione Sound System per la presentazione di "Tank", loro ultimo lavoro discografico (biglietto 15 euro + diritti acquistabile in prevendita al Box Office di Ricordi e da Ellepi dischi). La serata porta la firma di Terza Riva, Exodus Agency, B-Sucker & Reflections.

La band muove i primi passi partendo dalla London’s Farrington Community Music House, organizzazione nella quale il bassista Dr. Das e Pandit G impartivano ai bambini asiatici i fondamentali rudimenti della musica tecnologica: i due musicisti si accorgono immediatamente di avere a che fare con un giovane talento quando incontrano il rapper Master D. In breve tempo la loro line-up viene completata dal genio chitarristico di Chandrasonic (aka Steve Savale) e dai banchi e tables elettronici di Sun J, un mago di queste apparecchiature, per dare vita ad un suono originale che proprio nell’impiego dell’elettronica trova la chiave della creatività che caratterizza il gruppo. Da lì la scalata, neppure troppo graduale, ai vertici della scena musicale internazionale, attraverso album ormai di culto quali "Rafi’s Revenge" del 1998 e "Community Music" del 2000, con i quali gli ADF avevano già mostrato d’aver raggiunto il perfetto equilibrio fra le loro differenti componenti.

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Oggi gli Asian Dub sono nel pieno della loro maturità espressiva ed il loro sound è ancora più trascinante, fatto da una tesa miscela di pestanti ritmi raggamuffin e jungle, portati su linee di basso indu-dub e appoggiati da taglienti sitar e combinazioni armoniche con suoni tradizionali indiani (ambientazione, questa, che ha indotto la stampa specializzata britannica ad etichettarli come "Indian Clash"), il tutto a supportare rime di impegno e denuncia mitragliate aggressivamente alla maniera del dancehall style anglo-giamaicano, ma che fornisce al loro messaggio una indiscutibile credibilità politco/musicale: partito infatti dai ritmi dub, dopo il successo del precedente cd "Enemy Of The Enemy", lo stile ADF è venuto sempre più marcatamente a combinarsi e contaminarsi con quelle sonorità ed atmosfere tipiche del Sud della Giamaica musicale, complice anche l’arruolamento in forza del rimer giamaicano Ghetto Priest, cavallo di razza della scuderia OnU di Adrian Sherwood, che, con la connotazione melodica coinvolgente ed eclettica della sua voce, ha contribuito non poco a smussare le asperità del duro dj style ascrivibile ai Master of Ceremonies più storici degli Asian Dub. Per la promozione di questo nuovo disco, gli Asian Dub Foundation, saliranno sul palco in verione sound system, capitanati da dj Pandit G e avvalendosi dell'espressiva vocalità di altre tre voci, punte di diamante del genere come Deeder, Ghetto Priest e Lord Kimo, portando in scena un vero e proprio spettacolo dal vivo in veste di "sound system", per un impatto sonoro incredibilmente avvolgente.

A riscaldare il pubblico prima dello show degli ADF saranno i palermitani indipenDance Soundsystem, un duo formato da G-Blaster (al secolo Ettore Sorrentino) e The Advocate (all’anagrafe Giacomo Virzì): dall’hip hop ed acid jazz, il primo viene successivamente folgorato dai ritmi drum’n’bass e breakbeat; ibrido mercante di emozioni sonore, il secondo si professa "melodico concentrato di nebbiose teknologiche sonorità".

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