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Arte, malattie e cure in una mostra

Balarm
La redazione
  • 5 giugno 2006

È esperienza di ogni uomo vivere la tragedia di Icaro, nel desiderio di andare oltre i propri limiti e nella “caduta” dal cielo quale conseguenza della finitezza umana. Con questo binomio desiderio-disastro è introdotto l’originale percorso d’indagine sul bisogno umano di “durare”, sulla ricerca di salute e salvezza e sulle risposte adottate nel tempo, proposto dalla mostra “Curare e Guarire. Occhio Artistico e Occhio Clinico. La malattia e la cura nell’arte pittorica occidentale”, visitabile a Palermo fino al 12 giugno a Palazzo Branciforte in via Bara all’Olivella 2 (dal lunedì al venerdì ore 9/13 e 16/20; il sabato ore 9/13).

Lo stesso titolo svela la principale prospettiva d’approccio della mostra, ovvero indagare su quale sia il legame fra lo sguardo dell’artista e quello del medico verso il male fisico e psicologico e verso il malato, attraverso una ricca documentazione sulla rappresentazione artistica, nel corso dei secoli, della malattia, dell’attività terapeutica e di assistenza, del confronto con la guarigione o con la morte. Curata da Giorgio Bordin, organizzata dall’Associazione Medicina e Persona e dal centro culturale “Il Sentiero” con la collaborazione della Fondazione Banco di Sicilia e promossa dall’Ordine dei Medici di Palermo, l’esposizione sviluppa il percorso documentario in 44 pannelli riportanti testi e riproduzioni fotografiche di 220 opere pittoriche, con numerose digressioni di carattere storico-artistico, in un iter espositivo articolato nelle quattro sezioni "Poveri Malati e Malati Poveri", "Curare e Guarire", "Accanto ai malati", "Prospettive insolite".

Le varie sottosezioni, inoltre, consentono una notevole pluralità di sviluppi tematici, fornendo spunto di riflessione etica e sollecitando proposte operative sempre più rispondenti ai disagi di chi soffre, ed insistendo sull’importanza del rispetto della dignità umana in ogni percorso terapeutico come “arte del curare”.
fra. za.

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