Architettura sostenibile: il premio a un giovane siciliano
Il dodicesimo "Premio italiano Architettura sostenibile" è andato ad un siciliano: il balestratese Nicola Cataldo, giovane architetto laureato all'Università di Ferrara

Come ogni anno, questa manifestazione è vista come un'opportunità di confronto e di valorizzazione del contributo dei neolaureati e della ricerca nelle Università italiane sullo sviluppo, per la diffusione di una cultura progettuale sostenibile.
Insieme al suo collega Andrea Andreotti, Nicola Cataldo ha elaborato una serie di misure a difesa della città di Boston contro l’innalzamento dei livelli oceanici. Il lavoro analizza come interventi sostenibili sul territorio siano in grado di migliorare lo sviluppo urbano e la qualità della vita, attraverso ad esempio la promozione di aree verdi che funzionerebbero come "spugne" per l'acqua piovana, di fortificazioni, o attraverso la conversione di aree dismesse in parchi.
È stato inevitabile per Nicola Cataldo pensare alla sua terra, la Sicilia, con le sue aree costiere, le improvvise precipitazioni che hanno arrecato danni all'agricoltura e ai sistemi di smaltimento acque della città e nei più gravi recato danni ingenti nelle aree costiere soggette a rischio idrogeologico.
Il premio, e quindi l'eccellenza del lavoro di Nicola Cataldo, è una palese dimostrazione dello svantaggio che vive l'isola a causa di questa continua e innarestabile "fuga di cervelli" e quale privilegio, invece, andrebbe incontro la Sicilia nell'adottare, prendere in considerazione, sostenere anche e soprattutto economicamente le idee dei giovani che potrebbero contribuire concretamente alla sua crescita.
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