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Anomalia: gli studenti annunciano nuove azioni

Gli studenti del centro sociale "Anomalia" sgomberato dalla polizia, hanno nuovamente occupato i locali posti sotto sequestro dalla polizia

  • 9 agosto 2011

Aggiornamenti martedì 9 agosto - Dopo lo sgombero forzato e la nuova occupazione degli studenti universitari (e non solo) dell'Anomalia, il Rettore Lagalla, rinominato in questi caldi giorni lo "sceriffo" ha deciso di fare murare le entrate dell'ex Consorzio Agrario per non permettere ai giovani del collettivo di entrare in possesso, ancora una volta, dei locali abbandonati dell'Università degli studi di Palermo. Parte dunque la campagna-appello "Io sto con l'Anomalia", cui hanno già aderito numerose associazione e personaggi noti nel palermitano, come Emma Dante e i consiglieri comunale Nadia Spallitta, Fabrizio Ferrandelli, Antonella Monastra e Alberto Mangano. «Il rettore Lagalla manda la polizia contro gli studenti? Il rettore Lagalla fa murare ogni ingresso, lasciando presupporre che terrà i locali di Via Archirafi in uno stato di abbandono e non utilizzati per tanto tempo? Il rettore Lagalla parla di legalità agli studenti quando è stato per due anni assessore alla sanità del governo regionale del mafioso Cuffaro», queste le parole dell'ultima nota pubblicata dai ragazzi dell'Anomalia nel loro blog, che indicono una conferenza stampa per mercoledì 10 agosto, ore 10.30, di fronte l'ex Consorzio Agrario, durante la quale verranno rese note le prossime azioni contro le politiche del rettore dell'Università degli studi di Palermo.

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Il centro sociale "Anomalia" di via Archirafi a Palermo - ex consorzio agrario - era stato nuovamente occupato dagli studenti universitari: nel pomeriggio di giovedì 4 agosto, centinaia di ragazzi, dopo aver abbattuto i sigilli che rendevano inaccessibile lo studentato, si erano re-impossessati dei locali sequestrati dalla polizia. L'operazione è stata preceduta da un secondo blitz compiuto dai giovani del movimento studentesco presso la sede del Rettorato: eludendo i controlli, gli studenti erano riusciti ad occupare i locali di Palazzo Chiaramonte-Steri, impedendo così il regolare svolgimento del Senato accademico.

Sembrava essere questa l'azione finale dei protestanti, che da giorni avevano annunciato di non arrendersi di fronte allo "sfratto", programmando mobilitazioni e proteste: era l’alba di mercoledì 3 agosto, quando decine di poliziotti in tenuta antisommossa si sono presentati presso i locali del centro sociale, procedendo al sequestro degli spazi di proprietà dell’Ateneo di Palermo, abbandonati da più di trent’anni e che da circa un anno e mezzo erano stati occupati da alcuni studenti universitari, che ne avevano programmato un’opera di riqualificazione da realizzare a proprie spese. Nell’idea degli studenti, c’era l’apertura a settembre di uno studentato aperto e gratuito che contava già su trenta posti letto posti all’ultimo piano della struttura.

Dopo il blitz, gli agenti hanno bloccato e portato in questura quattro ragazzi per procedere all’identificazione. Gli studenti, che sono stati subito rilasciati hanno immediatamente annunciato una mobilitazione contro il Rettorato, colpevole, secondo Giorgio Martinico - portavoce degli universitari che avevano occupato l’edificio - di non aver voluto mai accettare un incontro volto all’esposizione dei progetti del gruppo. E mentre a sostegno delle ragioni dei ragazzi sgomberati si schierano anche alcuni consiglieri comunali, tra cui Nadia Spallitta (Sel), il movimento della destra studentesca Azione Universitaria esulta per la liberazione degli spazio universitario “da troppo tempo trasformato in covo di esaltati e di violenti”. Raoul Russo, componente del coordinamento regionale del Pdl, ha invece espresso la sua soddisfazione per lo sgombero dell'edificio in via Archirafi: «Era assolutamente inaccettabile che si potesse tollerare ulteriormente una situazione del genere. Ormai da mesi era stato accertato, anche con immagini e video, che il centro era una sorta di fight club, che addestrava i giovani che lo frequentavano alla violenza contro le forze dell'ordine».

Intorno alle ore 22 di mercoledì 3 agosto, un centinaio di studenti e studentesse hanno organizzato l'annunciata protesta e hanno fatto irruzione in Rettorato interrompendo la rassegna “Univercitta'" organizzata dall’Università di Palermo a Palazzo Chiaramonte-Steri: i dimostranti hanno esibito striscioni di protesta chiedendo a gran voce il ritiro delle forze di polizia dagli spazi di “Anomalia” ed esponendo le proprie ragioni: «Lo studentato, a differenza di quanto sostiene nelle sue dichiarazioni il Rettore, non versa affatto in uno stato di degrado ed inagibilità. - ha dichiarato Martinico - Non credo che la mancanza di alcuni servizi e dei tralicci da ristrutturare possano comportare pericoli agli studenti». Intanto, mentre le forze dell’ordine continuano vigilare la struttura, un gruppo di dimostranti ha deciso di trascorrere la notte in tenda nel piazzale antistante l'edificio, promettendo nuove iniziative di protesta.

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