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Al Teatro Libero i giovani artisti siciliani

Dal 30 maggio al 2 giugno quattro prime assolute da altrettante compagnie siciliane: confronto fra le poetiche teatrali del territorio

Fabio Vento
Web developer e giornalista
  • 29 maggio 2009

Nuovo ciclo per l’annuale rassegna “Presente/Futuro” del Teatro Libero, dedicata ad artisti che vivono o lavorano in Sicilia. Si riconferma l'intento di creare uno spazio di incontro e confronto fra le poetiche teatrali e artistiche del territorio, ma quest'anno c'è una novità: gli spettacoli sono tutti debutti di compagnie teatrali under 35. Una scelta che testimonia l’impegno del Teatro Libero nel promuovere con forza le più recenti e innovative proposte della scena siciliana, che spesso faticano a trovare spazi adeguati: «La rassegna di quest'anno - dichiarano Beno Mazzone e Lia Chiappara, direttori artistici dello Stabile - a differenza degli anni scorsi, presenta delle prime assolute di spettacoli ormai in creazione da qualche tempo e che avranno così visibilità in un teatro professionale. Questo testimonia la sinergia fra questi gruppi ed il lavoro che Teatro Libero svolge da molti anni a favore dei giovani che si trovano su un percorso di lavoro teatrale professionale».

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Aprirà la rassegna sabato 30 maggio “Il principe”, spettacolo di Cristiano Pasca liberamente ispirato all’Amleto di William Shakespeare. Nelle parole dell’autore: «Si parte dalla necessità di rilevare nel testo shakespeariano una evidente analogia con la vita moderna, in cui questa follia è l’assoluta normalità, e una normalità fatta di innocenza, serenità e trasparenza, si valuta come follia. Amleto è un pretesto per parlare di ciò che ci sta intorno». Lo spettacolo è prodotto dal Centro delle Arti Teatrali e Compagnia G273A di Palermo.

«Il teatro come luogo dove tutto è possibile, dove vedere cose sempre sognate e mai viste, dove incontrare amori ormai persi per, magari, perderli di nuovo»: questo il tema di “Kiss”, progetto di Andrea Trimarchi su testo di Tino Campanello che sarà presentato domenica 31 maggio. La trama narra di due gangster che, dopo aver assassinato un uomo, irrompono in un teatro: la “magia” e la sorpresa del palcoscenico li porterà a compiere un inatteso “percorso interiore” e a rivelare il proprio vissuto profondo.

Lunedì 1 giugno sarà la volta di “Danlenuàr" di Giacomo Guarneri, già vincitore del premio Enrico Maria Salerno per la Drammaturgia. La tragedia dei minatori italiani morti nelle miniere del Belgio nel '56 e la dura realtà della fuga dalla miseria del Meridione saranno percorsi da un dialogo epistolare dove lo sguardo candido dei protagonisti genera suggestioni fantastiche: il compagno di baracca polacco che lancia gli spaghetti al muro per saggiarne la cottura, Baldassarre, il cavallo con gli occhi sbiancati dal buio della miniera o, ancora, il signor Porco Diavolo «che così si autonomina perché lui, il Signore, non lo ha mai bestemmiato». Produce la compagnia La Pentola Nera.

A chiusura del ciclo, martedì 2 giugno Emilio Ajovalasit presenterà “Deserto d’acqua”, prodotto dal Teatro Atlante di Palermo. Ispirata dal romanzo di Dino Buzzati, questa pièce declina il sentimento dell’attesa, e in particolare la condizione di quegli uomini che si trovano - per ruolo, scelta o necessità - ad accogliere altri uomini. «Forse guardie di confine, forse altro, con una divisa addosso» i protagonisti «aspettano davanti al mare: una frontiera d’acqua sempre deserta. Eppure capita a volte che qualcuno attraverso l’acqua arrivi. La possibilità che chi è atteso arrivi davvero può essere vissuta con timore o con euforia: l’Altro potrebbe essere chiunque».

Gli spettacoli avranno luogo alle 21.15 alla sede del Teatro (Salita Partanna, 4 – Piazza Marina), con biglietto d’ingresso di 12 euro (8 euro per under 25). Riduzioni del 10% per iscritti a L'Espace, British Institute, Istituto Cervantes, Istituto Gamma, ILS, Cral Regione Siciliana, Cral Università di Palermo, e per i possessori di Carta Più Feltrinelli, Moduscard, Ideanet, Diamond Card. Per prenotazioni e informazioni chiamare lo 091/6174040.

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