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A rischio Agrodolce, la soap opera siciliana

Preoccupazione, vertici e accordi per il destino del racconto popolare in onda su RaiTre. Per ora si resta in attesa della prossima puntata del dietro le quinte

  • 5 gennaio 2009

Cattive notizie per gli appassionati della soap opera made in Sicilia, in onda su Rai Tre, Agrodolce. La Regione Siciliana non ha infatti rinnovato la convenzione da 12,7 milioni di euro destinati al racconto popolare, prodotto a Termini Imprese, cosa che comporterebbe la sua chiusura a fine stagione. L’assessore Antonello Antinoro ha motivato la scelta dicendo: «Non sono chiari i ritorni d’immagini che giustificano un intervento finanziario di tale portata», per una fiction che costa 103 mila euro a puntata, (contro i 60 mila di "Un posto al sole" girata a Napoli).

E ha aggiunto, che se si chiarissero alcune parti dell’accordo, si potrebbe non ritirare il finanziamento: «Voglio solo chiarire alcune parti dell´accordo, a partire dal rapporto benefici-costi per la Regione – ha detto - Io voglio andare avanti, non penso assolutamente di ritirare il finanziamento, chiedo solo, insieme al governatore Raffaele Lombardo, un incontro con i vertici Rai. Ricordo che appena mi sono insediato ho subito firmato l´atto integrativo della convenzione, che ha sbloccato i finanziamenti per il 2008. Adesso vorrei migliorare quell´accordo».

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Certo è che nel frattempo la produzione, la Einstein di Luca Josi, per andare avanti ha bisogno di certezze sul finanziamento regionale e anche tutto il cast che sta attorno al racconto popolare (a Termini Imprese, infatti, oggi lavorano 280 maestranze, 3.800 comparse, 200 attori secondari e 21 attori principali). Anche Giovanni Minoli, giornalista e conduttore televisivo che ha lanciato la soap appare preoccupato: «Abbiamo già fatto un miracolo, grazie all´aiuto di molti siciliani che hanno capito l´importanza di questo investimento – ha dichiarato - . Abbiamo creato occupazione e innescato un processo industriale moderno.

Se qualcuno pensa che abbiamo sbagliato, non spetta a me decidere di conseguenza». E anche Confindustria Sicilia è intervenuta, inviando una lettera al governatore Lombardo per chiedere di rinnovare la convenzione di una fiction che ha già creato un indotto fatto da decine d´imprese artigiane e no. Dall’altro lato, però, Robert Leonardi, direttore della Programmazione regionale ha assicurato «il rinnovo della convenzione» così com´è e garantito la copertura con fondi Europei. Antinoro presto incontrerà i vertici della Einstein, perciò cosa ne sarà ancora resta da vedere. Così rimaniamo in attesa della prossima puntata. Del dietro le quinte però.

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