Lo storico Teatro dell'Opera dei Pupi di Palermo ha compiuto 40 anni: il Comune gli ha dedicato una targa commemorativa. A Mimmo Cuticchio la cittadinanza onoraria
Si fa presto a chiamarle marionette, ma i i Pupi siciliani non possono di certo essere relegati ad una definizione tanto restrittiva. Dietro ogni personaggio ci sono storia, arte, passione e tradizione, quella stessa passione di cui la famiglia Cuticchio si è fatta custode a Palermo. Lo storico
Teatro dell'Opera dei Pupi di via Bara all'Olivella adesso
ha compiuto 40 anni e il Comune di ha voluto omaggiarne l'attività con una targa commemorativa.
Il cantastorie per eccellenza è
Mimmo Cuticchio, cui verrà anche conferita la cittadinanza onoraria: a dichiararlo, il sindaco
Leoluca Orlando, che lo ha definito
voce e volto di tante storie di Palermo. «Le sue storie - ha aggiunto il primo cittadino - i suoi pupi, la sua passione hanno rappresentato una delle esperienze culturali e di impegno civile più belle e longeve della nostra città».
Gli fanno eco le parole dell'assessore Francesco Giambrone: «Il riconoscimento a questo teatro - ha dichiarato - è un riconoscimento non solo a Mimmo ma a tutta la sua straordinaria compagnia, simbolo della possibilità di mantenere viva una grande scuola artistica e culturale che unisce tradizione e innovazione».
Al centro di tutto c'è un retaggio culturale spesso dimenticato, portato avanti nel tempo con fatica, amore e immutata devozione. Quelle "marionette" hanno tantissimo da raccontare: pezzi di storia, successi e delusioni, avvenimenti storici narrati con il dialetto più stretto. Non bisogna dimenticare che nel 2008 l'Unesco ha iscritto l'Opera dei Pupi tra i "Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità", dopo averla proclamata tale già nel 2001: si è trattato del primo patrimonio italiano ad entrare nella lista.