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"2112": una performance a piazzetta delle Vergini

Da un'indagine sui giovani palermitani nasce uno spettacolo capace di scavare intorno ai pensieri, opinioni e sansazioni di una generazione

  • 7 settembre 2011

Nasce da uno studio sugli adolescenti della provincia Palermitana lo spettacolo “2112_Yes I’m”, scritto e diretto da Alessandro Rugnone con Daniele Giacomelli in scena giovedì 8 settembre alle ore 21.30, presso piazzetta delle Vergini 9 (zona Quattro Canti). È il 21 dicembre del 2012 e Rocco, un giovane palermitano, si convince che la fine del mondo possa arrivare proprio quella notte e che sia necessario vivere quell’ultimo giorno in maniara inedita: si desta dall’apatia che fino ad allora aveva caratterizzato il suo esistere e rivive in breve tempo esperienze, avvenimenti e sensazioni che hanno tracciato i suoi brevi anni, scoprendosi improvvisamente insoddisfatto e vuoto.

Sfilano sotto il suo sguardo, come in un film, una rassegna di persone e mondi che da sempre lo hanno circondato e che in verità scopre diametralmente distanti. Nel tentativo di tracciare un contorno di sé che lo definisca e che segni la sua identità, comprende di non avere mai avuto uno volto definito, nessuna marcatura che possa permettergli di ammettere di essere esistito, reclamando la sua presenza nel mondo in un convinto “IO SONO”. La performance teatrale curata da Alessandro Rugnone- impegnato da anni in produzioni teatrali in Italia e all'estero, regie televisive e cortometraggi - che si è addentrato in questa sua prima esperienza di scrittura e regia all'interno dei sistemi di relazioni adolescenziali, scavando, chiedendo e scoprendo meccanismi e dinamiche del mondo giovanile odierno.

Daniele Giacomelli, attore e cantante impegnato nelle indagini relative al progetto teatrale, lavora in diverse produzioni teatrali come il Teatro Massimo di Palermo, il teatro Libero di Palermo, la compagnia Tea(l)tro ed il Teatro alla Scala di Milano. Tra interviste, incursioni e colloqui, i due artisti scoprono che i nuovi adolescenti sono confusi, arenati, senza alcuna volontà di ricercare delle prospettive reali, e che messi di fronte a tale evidenza non sono in grado di trovare da nessuna parte un motivo per destarsi dall'oblio, sebbene si annidino dietro ogni loro vuoto esistenziale infinite possibilità di riempimento.

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