CULTURA
19 luglio, Palermo, via D'Amelio: iniziative per ricordare
Tante iniziative ricordano il 19 luglio 1992, la strage di via D'Amelio e l'uccisione del giudice Paolo Borsellino: anche quest'anno interviene il giornalista Marco Travaglio
Giovedì si comincia alle ore 18, con un sit-in inanzi al Palazzo di Giustizia, da cui parte alle ore 19 uncorteo che raggiunge la Facoltà di Giurisprudenza. La stessa Facoltà ospita a partire dalle 20.30 il convegno "Paolo Borsellino: la mafia mi ucciderà ma saranno altri a volerlo”, con interventi di Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia, Domenico Gozzo, Vittorio Teresi, Saverio Lodato, Giorgio Bongiovanni e Anna Petrozzi; durante la serata viene proiettato, in anteprima nazionale, il video di Donata Gallo “Caro Paolo” e a fine proiezione interviene il Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato.
Il Coordinamento Palermo Ciclabile promuove la pedalata "Le loro idee camminano sui nostri pedali", che parte alle 19.30, per ritornare in via D'Amelio intorno alle ore 21; si raccomanda di portare un'agenda rossa, un libro rosso o semplicemente un rettangolo di colore rosso da esporre sul manubrio della bici. Alle ore 20 si rinnova l'appuntamento con la tradizionale fiaccolata, che parte da piazza Vittorio Veneto. Le attività proseguono con l'esibizione dell'Orchestra Sinfonica infantile "Falcone e Borsellino" alle ore 19.45, per lasciare spazio all'intervento del giornalista Marco Travaglio, introrno alle ore 22, e concludersi con i contributi artistici (tramite video) di Sabina Guzzanti, Vauro, Antonio Grosso e Moni Ovadia.
Anche il Comune di Palermo partecipa alle iniziative, con l'incontro "Legami di Memoria – Questa terra diventerà bellissima", giovedì 18 luglio alle ore 20.30, nell'atrio della biblioteca comunale di Casa Professa. L'appuntamento, voluto da Rita Borsellino e curato dall’ Arci Sicilia e dal Centro Studi “Paolo Borsellino” è giunto alla diciannovesima edizione. Partecipano il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente di Arci Sicilia Anna Bucca, il magistrato Vittorio Teresi e Alfio Foti del centro studi “Paolo Borsellino”.
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