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Le donne siciliane raccontate da un'autrice francese: "Ninuzza" è edito da Kalós

L'autrice è discendente di Jules Verne, cresciuta in un ambiente propizio alla lettura e alla cultura, all’età di ventuno anni lascia la Francia per seguire l’amore in Sicilia

  • 15 giugno 2019

Nina è una giovane ragazza palermitana, appartenente a una famiglia povera e numerosa, costretta a subire le difficoltà della guerra nella Sicilia degli anni Quaranta. Sono gli anni in cui la protagonista conoscerà l’amore, e insieme a questo affronterà scelte difficili, come l’abbandono della casa paterna e della terra natia per un mondo lontano e sconosciuto, con l’unico desiderio di riscattare la vita dei suoi cari e garantire un futuro ai propri figli.

Una storia fortemente ancorata in Sicilia quella raccontata da Camille Guillon-Verne nel suo primo romanzo: "Ninuzza". Camille è nata in Francia nel 1981 in un ambiente propizio alla lettura e alla cultura, si trasferisce in Sicilia circa quindici anni fa per amore del suo attuale marito. Durante la sua permanenza in Sicilia conosce la nonna del suo compagno, nonna Nina, che le racconta tanti aneddoti della sua vita. In terra sicula comincia a nutrire la passione per la scrittura in italiano e questo è il suo primo romanzo.
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Da questa raccolta di ricordi nasce "Ninuzza", il primo volume di "Fili e trame", la collana di narrativa di Edizioni Kalós. Nel suo romanzo Camille Guillon-Verne ci racconta di Nina, una figura femminile capace di muoversi con determinazione e forza all’interno di un mondo patriarcale e maschilista, che riuscirà a vincere anche i pregiudizi più radicati conquistando, con silente discrezione, l’indipendenza e il rispetto per sé e la propria famiglia.

A queste pagine fa da sfondo una cultura votata alla dimensione familiare, caratterizzata da valori, credenze e talvolta superstizioni, che accompagnerà i protagonisti anche durante la difficile prova vissuta lontano da casa. La sua storia racconta le speranze e le paure legate al viaggio, quello di svolta, di uomini e donne che, nonostante tutto, non si arrendono.

Discendente di Jules Verne, Camille Guillon-Verne (Nantes, 1981) è cresciuta in un ambiente propizio alla lettura e alla cultura. All’età di ventuno anni lascia la Francia per seguire l’amore in Sicilia, dove trascorre quindici anni felici. Affascinata dalla tradizione siciliana e dalle storie di Nina, la nonna del marito, comincia a nutrire la passione per la scrittura in italiano. Trasferitasi per lavoro in Puglia, dove gestisce una struttura ricettiva all’interno di una antica masseria, porta a termine il suo primo romanzo liberamente ispirato ai racconti della nonna, all’ombra di una quercia plurisecolare immersa nella natura.

«Ho sempre sognato un giorno di poter scrivere un romanzo. - racconta Camille - In Sicilia ho conosciuto la storia di nonna nina, e ho voluto nel mio piccolo lasciare qualcosa di suo. La storia che racconto non è proprio uguale a quella della nonna, ma le dinamiche che racconto sono uguali a quelle di tante donne che hanno vissuto quegli anni difficili, quelli della seconda guerra mondiale, un periodo di fame, quando mancano gli uomini e loro devono lottare per dare da mangiare ai propri figli, e devono sorridere per loro. Penso che sia più un'apparenza quella che le donne non hanno potere, hanno un forte potere decisionale, ma lo fanno dando forza e dolcezza ai propri uomi e piano piano arrivano ai loro fini».
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