AMBIENTE
La Sicilia ponte con l'Europa (per l'Idrogeno green): cos'è sotuH2, la nuova risorsa pulita
Questo progetto Europeo che include l’Italia e nello specifico la Sicilia come ponte principale di collegamento con l’Africa potrà portare innovazione tecnologica
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L’opera fa già parte della lista dei progetti di interesse comune (PCI) indicati dall’Unione Europea come progetti con un impatto significativo per almeno due paesi europei (Austria e Germania), in grado di offrire un’alternativa energetica sul mercato.
Questo corridoio per il trasporto di idrogeno prevede di trasportare più di 4 tonnellate di idrogeno annuo proveniente dagli stabilimenti di produzione in Sud Africa, alimentati da grossi impianti fotovoltaici ed eolici, sfruttando così il sole e il vento abbondanti in loco per produrre idrogeno green.
Il progetto prevede l’uso e l’adattamento dei gasdotti esistenti efficientati per trasportare anche l’idrogeno. Infatti, l’attracco dei condotti provenienti dal nord Africa avverrà a Mazara del Vallo e si farà uso del gasdotto già presente che arriva fino a Messina attraverso il centro della Sicilia, da lì poi attraverserà tutto il paese esportando l’idrogeno fino in Austria e Germania.
Il corridoio SoutH2 avrà una lunghezza complessiva di 3,300km e si prevede che sarà operativo nel 2030, il condotto potrà trasportare più del 40% della quota di idrogeno fissata dal REPowerEu, il progetto europeo che prevede anche l’istituzione di un mercato dell’idrogeno europeo.
La produzione di idrogeno richiede una grande abbondanza di energia per cui è necessario, per renderla una risorsa sostenibile, sfruttare un mix di energie prodotte da fonti rinnovabili, dove ve ne è grande abbondanza ed investire l’energia prodotta per la produzione di idrogeno può essere considerata come una forma di accumulo di energia green.
Per questo motivo il progetto include anche la realizzazione di alcuni elettrolizzatori, per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua, lungo la linea del condotto, alcuni di questi saranno realizzati in Sicilia, inizialmente realizzando un impianto da 90MW che sarà operativo entro il 2026 sito nella tratta del gasdotto tra Mazara e Gela così da poter immettere l’idrogeno prodotto direttamente in quella linea.
Una seconda fase che sarà conclusa invece per il 2031, subito dopo la messa in esercizio del corridoio SoutH2, prevede l’istallazione di ulteriori 600MW in prossimità dei nodi di rete elettrica particolarmente congestionati, con l’idea di sfruttare il disavanzo di energia prodotta per la produzione di idrogeno da potere immettere nei condotti per mandarlo in altre zone dove si richiede.
L’energia che si potrà ottenere dallo sfruttamento dell’idrogeno sarà investito maggiormente per la decarbonizzazione delle attività industriali chiamati Hard to abate, cioè particolarmente difficili da abbattere perché fortemente inquinanti e molto difficili da sostituire con un’alternativa valida, e in parte nel settore civile dei trasporti.
Questo progetto Europeo che include l’Italia e nello specifico la Sicilia come ponte principale di collegamento con l’Africa potrà portare innovazione tecnologica con nuove strutture per la produzione di energia elettrica green offrendo una migliore possibilità per diversificare le risorse disponibili.
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