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La Scalazza, la grande quercia e "l'orma del diavolo": sei in Sicilia, nel Cugno di Mezzo

Un luogo che sembra uscito da una favola con un nome che già dice tutto. L'origine del nome di questo posto incantato, che sta per essere messo in sicurezza

Balarm
La redazione
  • 3 settembre 2024

Cugno di Mezzo

Un luogo che sembra uscito da una favola con un nome che già dice tutto. Il "Cugno di Mezzo" è una sorta di bastione sito a monte della città di Zafferana Etnea che divide la Valle di San Giacomo dalla valle Cavasecca.

Come dicevamo nel nome già contiene la spiegazione della sua orgine. Il termine "cugnu" siciliano significa infatti "cuneo" ed è veramente appropriato dato che il bastione ne ha la forma e divide le due vallate ricche di sorgenti.

Nella Valle di San Giacomo viene raccolta l’acqua che rifornisce la città di Zafferana ed altri centri vicini e all’entrata della Cavasecca si trova una sorgente di acqua ricca di ferro.

Non deve meravigliare quindi che una zona del genere si trovi nella contrada di "Piano dell'Acqua", una piccola area pianeggiante, a circa 700 metri di quota e a breve distanza da Ballo, frazione di Zafferana Etnea. Da qui parte il sentiero che porta sulla cima di Monte Calanna, un ottimo punto di osservazione verso l’interno della Valle del Bove.
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Sul ripido costone di Cugno di Mezzo, che divide la Valle San Giacomo dal Vallone Cavasecca, si inerpica la Scalazza, antica mulattiera lastricata in basalto con ampi gradoni e cento tornanti, che copre un dislivello di circa 500 metri, utilizzata giá nel 1800 come via di comunicazione tra l'abitato e le aree agricole di contrada Cassone.

Percorrendo il lungo sentiero si incontrano una magnifica quercia e una grossa pietra dal nome moto particolare: "A pidata du diavulu", ovvero l'orma del diavolo.

La zona è a rischio idrogeologico e adesso sono stati appaltati i lavori per la messa in sicurezza del vallone Cugno di Mezzo di Montevago. Il progetto, da 500 mila euro, è stato redatto dall’ingegnere Salvatore Gabriele Ciaccio e finanziato con i fondi del Pnrr .

Ad aggiudicarsi l’appalto, con il ribasso del 38,31% sull’importo a base di gara, è stata l’impresa “Eredi Marotta Salvatore” di Mussomeli. La durata dei lavori prevista è di 190 giorni.

«In questo caso, gli interventi previsti - spiega il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo - mirano a ridurre il rischio di erosione del suolo e la formazione di frane, regimentando il flusso del torrente e stabilizzando gli argini, garantendo il rispetto e la conservazione del verde, delle coltivazioni e della viabilità circostante».
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