AMBIENTE
La meraviglia delle tartarughe sulle spiagge palermitane: dove vederle (senza toccarle)
L'ultimo lieto evento, in ordine di tempo, è avvenuto a Isola delle Femmine, con la schiusa della prima nidiata. Stessa cosa avverrà anche a Mondello e non solo
Dopo alcune settimane di deposizione, nella sorpresa generale, si è schiusa la prima nidiata – tra l’altro non segnalata - di Caretta caretta, la tartaruga marina che negli ultimi anni ha cominciato a colonizzare intensamente le spiagge del palermitano.
Trattasi di un evento molto raro, considerando che negli scorsi decenni sono state pochissime le volte in cui questa specie è riuscita a nidificare su questo litorale. L’ultima volta era successo l’anno scorso, quando la schiusa, avvenuta a inizio ottobre, aveva sorpreso i bagnanti e i gestori dei lidi.
Quest’anno, invece, l’evento era in un qualche modo atteso, visto che l’area era stata transennata a inizio giugno dai volontari dell’associazione LiberAmbiente e di WWF Sicilia Nord Occidentale, di seguito alla segnalazione di un altro nido, deposto a inizio giugno, le cui uova attendono ancora di schiudersi.
Attualmente gli ambientalisti attendono anche le schiuse delle nidiate di Mondello e di Cefalù, che hanno fatto altrettanto scalpore per via della loro posizione adiacente alle spiagge frequentate dai bagnanti.
Altri siti importanti per le nascite delle tartarughe marine sono la spiaggia di Trappeto, la spiaggia dell’Isola dei conigli a Lampedusa (riserva gestita da Legambiente), e la riserva di Torre Salsa, nell’agrigentino, gestita invece da WWF.
Tra l’altro, proprio in questi giorni, le associazioni ambientaliste hanno diffuso sui propri canali social la proposta di partecipare ai campi di volontariato svolti per tutelare le nascite di questa specie.
Il Mediterraneo ospita anche piccole popolazioni di tartaruga verde (Chelonia mydas) e di tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) che, per quanto più grandi, sono tuttavia anche molto più rare rispetto alla Caretta caretta.
La schiusa del nido “fantasma” d’Isola delle Femmine, di cui non si sapeva nulla fino al momento della schiusa, dimostra inoltre ancora una volta un fatto molto importante.
È necessario che i bagnanti e tutti i frequentatori delle spiagge siciliane collaborino con attivisti, Capitanerie di porto e associazioni, per segnalare qualsiasi segno strano sulla sabbia o tracce di nidificazione.
I volontari che lavorano ogni estate per tutelare queste specie sono infatti pochi, rispetto al grande numero di nidi e alle coste sabbiose siciliane.
È impossibile per loro monitorare costantemente tutte le spiagge, per individuare e talvolta trarre in salvo i nidi, sotto la superficie della sabbia.
C’è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini, che possono chiamare il 1530 per segnalare l’eventuale presenza di tartarughe sulla battigia.
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