CULTURA
L'obelisco di Federico II che si vedeva da tutta Palermo: era un segnale per gli schiavi
La "Pietra dell'Imperatore" era su monte Pellegrino ma è stata distrutta, Pitrè scrisse il testo di una lapide che fu messa a ricordo del masso ma fu distrutta anche quella
La statua di Santa Rosalia su monte Pellegrino
Per questo motivo, incaricò un Magistrato affinchè vigilasse sulle gravose condizioni lavorative dei braccianti e contadini ma diede anche l’ordine di impedire che queste fatiche venissero prolungate oltre un determinato orario.
Per limitare la durata della giornata lavorativa, l’Imperatore fece innalzare alle falde di Monte Pellegrino in prossimità di una rupe denominata Primo Pizzo un obelisco formato da un masso grezzo. Quando l’ombra della rupe Primo Pizzo lambiva il masso-obelisco, s’intendeva che la giornata lavorativa era terminata.
Questo obelisco fu denominato Pietra dell’Imperatore o più semplicemente l’Imperatore. Questa legge che tutelava i contadini rimase in vigore per molti secoli.
Nel XIX secolo, la Pietra dell’Imperatore fu distrutta da alcuni cavatori di pietra ma il suo ricordo rimase.
Giuseppe Pitrè scrisse il testo di una lapide che fu apposta sul luogo affinchè i passanti la ricordassero. Ma anche questa lapide fu distrutta.
Il posto in cui si ergeva questo obelisco fu individuato con precisione dall’ingegnere Carlo De Stefano che fu uno dei progettisti della Via Bonanno (rotabile che conduce a Monte Pellegrino). Il De Stefani costatò anche l’orario in cui l’ombra di Primo Pizzo investiva l’obelisco: le ore 16.00 circa.
Oggi quell’evento tanto importante per i lavoratori ed il luogo stesso sono stati completamente dimenticati.
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