ESPERIENZE
L'esperienza (in Sicilia) da fare almeno una volta: il tour sul vulcano più alto d'Europa
Si prova un misto di eccitazione e timore. Potremmo essere da tutt’altra parte del mondo, per il paesaggio circostante e per le diverse lingue che si ascoltano qui
La funivia dell'Etna
Forse chi non vive in questo territorio non potrà pienamente comprendere, né io sarò in grado di spiegare, il senso di fiducia, fatalismo, paura, speranza e amore insieme, che l'Etna è in grado di destare nel cuore di ogni catanese, che è nato e cresciuto, con questo onnipresente vulcano.
Sin da piccoli si impara ad ascoltarne i boati spaventosi, assistendo alle notti illuminate dalle sue esplosioni e si accetta di convivere con terremoti che talvolta deviano il corso di intere famiglie, distruggendo case, attività e sogni.
Ognuno di noi, chi più chi meno, si è trovato almeno una volta a raccogliere sacchi e sacchi della cenere vulcanica, con cui Sua Maestà di sovente decide di benedire case, strade ed intere città.
La stessa città di Catania è stratificata in ere, scandite da colate laviche che nei secoli, ne hanno cambiato il volto per sempre. Per me l'ascesa ai crateri sommitali è stata tutt'altro che facile.
Non mi era possibile viverla come la vive un turista, con spensieratezza e spirito d’avventura. Dentro di me avevo un miscuglio di sentimenti contrastanti.
Per chi vive nel territorio l'ascesa è come una sorta di pellegrinaggio, o almeno per me lo è stato. L'incontro con la parte più attiva dell'Etna è come l'incontro con una divinità da cui sai che può dipendere il corso della tua esistenza.
Lo sai, perché ci vivi ai piedi, insieme alla tua famiglia, ai tuoi affetti e sai, perché Lei, la divinità, te lo ha insegnato sin da piccola, che tutto è precario, mutevole, destinato a finire da un momento all'altro.
Contrariamente a quanto però si possa pensare, tutto questo non ti ha reso debole, ma cosciente e consapevole del battito d’ali che è la vita, donandoti la forza per volerla vivere e godere a fondo fino all'ultimo sorso.
Ed eccolo il vulcano più alto d'Europa, con una superficie di circa 1.250 km quadrati ed un'altezza di circa 3.350 metri sul livello del mare, può essere considerato - per le continue manifestazioni eruttive di questi ultimi anni - uno dei vulcani più attivi del mondo.
Dalla sommità domina la Sicilia, i tre mari che la circondano e la Calabria. L'Etna offre aspetti molteplici e suggestivi con la veduta di crateri avventizi, secolari colate laviche, boschi, agrumeti e vigneti verdeggianti che destano la curiosità scientifica e l'interesse turistico dei visitatori di tutto il mondo.
Tre autostrade collegano Messina, Siracusa e Palermo a Catania e permettono di raggiungere l'Etna in poco tempo da ogni località turistica della Sicilia.
La telecabina dell'Etna e gli speciali mezzi fuoristrada danno accesso alle zone sommitali del vulcano per una escursione effettuabile sia d’estate che d'inverno, offrendo la possibilità di praticare lo sport della neve, a pochi chilometri dal mare.
Arrivati al Rifugio Sapienza sul versante sud, è possibile accedere alla Funivia dell'Etna e proseguire l'escursione fino alle zone crateriche autorizzate.
In biglietteria ho scoperto che per i residenti nella provincia di Catania il costo della funivia è dimezzato (è quindi consigliabile munirsi di documento di riconoscimento per comprovare la provenienza). Il percorso non è solamente effettuabile con cabinovia o con i mezzi fuoristrada autorizzati, ma anche a piedi.
Non mancano infatti i temerari, gambe buone, temprati da anni di escursionismo e specifiche abilità fisiche, che intraprendono l'ascesa seguendo il percorso tracciato.
Li osservo, risalire con passo cadenzato, dalla mia cabina, mentre questa si innalza inerpicandosi tra paesaggi lunari e non posso fare a meno di provare profonda ammirazione per loro.
Da quota 1.923 metri (Nicolosi Nord- Rifugio Sapienza), con la telecabina si raggiunge in pochi minuti quota 2.500 circa.
Da qui ha inizio il secondo tratto dell'escursione con speciali mezzi fuoristrada Unimog, che condotti da esperti autisti portano fino alle zone crateriche autorizzate. Anche in questo caso il percorso è effettuabile a piedi. Arrivati in cima, ci si trova davanti ad un incomparabile scenario sospeso sul mare.
È possibile anche ammirare l'imponente cratere centrale, il cratere di Sud-Est, le storiche e le recenti colate laviche che caratterizzano il paesaggio.
Qui le guide dell'Etna, rispettando le normative in vigore, accompagnano i visitatori i nei luoghi dove affiora la vitalità del vulcano. Da questa altitudine è possibile osservare il corso delle varie colate. In ordine cronologico, del 1983 e 1985 che, sul versante Sud, non hanno interessato i centri abitati, ma hanno causato ingenti danni alla stazione turistica di Etna Sud (Nicolosi).
Entrambe le eruzioni hanno infatti distrutto la precedente telecabina e gli impianti scioviari, nonché la strada Provinciale 92 Nicolosi-Rifugio Sapienza.
Da segnalare che durante l'eruzione del 1983 per la prima volta i tecnici vulcanologi hanno effettuato il tentativo di "deviazione di una colata lavica" con esplosivo.
Successivamente nel 2001 sempre sul versante sud, una devastante colata analoga a quella del 1983, ha nuovamente distrutto funivia ed impianti scioviari interrompendo parte della strada provinciale Rifugio Sapienza-Zafferana nei pressi del piazzale dei Monti Silvestri.
Nel 2002 l'eruzione è stata caratterizzata dalla formazione di due sistemi eruttivi: quello Sud, le cui colate hanno ripercorso quelle dell'eruzione del 2001 e quello Nord le cui colate hanno in pochissimi giorni cancellato la stazione turistica di Etna Nord-Piano Provenzana, fiore all'occhiello del paese Linguaglossa.
Attualmente è visibile chiaramente la continua attività effusiva, fuoriuscire dalla bocca nuova formatasi durante la recentissima eruzione del novembre 2023. Il panorama visto da lassù è indescrivibile e copre tutta la Sicilia orientale fino alla Calabria.
La fucina di Efesto è un luogo aspro,crudo, duro, a tratti scosso da improvvise folate di vento che innalzano la terra ovunque, negli occhi, tra i vestiti, tra i capelli. L' Etna è capace di farti sentire una formichina sperduta in un paesaggio lunare.
Quella dell' ascesa ai crateri sommitali è un' esperienza di questo mondo, ma al di fuori dal mondo. Dopo l’escursione con la guida si riprende il fuoristrada e ridiscende verso la stazione della funivia, qui si può sostare al riparo sedersi e prendere un caffè.
Ai tavoli si osserva la varietà di gente proveniente da ogni parte del mondo che, ogni giorno, compie l'ascesa all'Etna e si rimane sorpresi ed ammirati.
Il luogo sembra sospeso in un altrove che nemmeno io saprei dire dov’è. Siamo sul vulcano più alto d’Europa, così come potremmo essere su un vulcano da tutt’altra parte del mondo, per il paesaggio circostante e per la varietà di idiomi che si ascoltano.
Sorrido e penso che in definitiva, qualunque nome si possa dare a questa esperienza, si ridiscende a valle con la consapevolezza di essere stati il più vicino possibile alla voce della Pachamama, al respiro più profondo della natura.
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