STORIE
L'eroe dei trovatelli a Palermo: aiuta oltre 100 cani, un'amica a 4 zampe salva la moglie
Li trova ovunque, sui binari, nei giardini degli ospedali. Dà loro una casa, del cibo ma soprattutto amore. Oggi può contare sul sostegno di molti, anche volontari
Luigi Ardizzone
E Luigi Ardizzone lo sa. Nel Palermitano è famoso per i 4 zampe che ha soccorso in ben 50 anni di volontariato. Al momento, sono 72 i cani accuditi nella struttura gestita da Ardizzone in provincia di Palermo: «Tutto è cominciato quando, nella mia famiglia, arrivò Honey – racconta Luigi -.
Desideravo un cane da così tanto tempo, ma, purtroppo, morì a poco più di un anno. È stata una tragedia. Accadde, poi, però, un fatto strano: una sera, vicino ad alcuni passaggi a livello, ho visto un cane seduto tra i binari, che proprio non voleva saperne di spostarsi.
Cercai, allora, di aiutarlo e lui, per tutta risposta, si spostò e salì sulla mia macchina. Divenne un nuovo componente della famiglia. Si chiamava Ciccio».
Adesso, è complesso: tra i 72 cani accuditi, infatti, il più giovane ha circa 7/8 anni. Altri, ancora, necessitano di cure e, in questo, Ardizzone può contare sull’aiuto di volontari: «Non smetterò mai di ringraziare l’Enpa per il supporto che occasionalmente mi forniscono - prosegue Luigi -. e con cui mi aiutano a dar da mangiare ai miei amici e a fornire loro cure mediche, come gli antiparassitari».
Dal 2014 al 2016, Ardizzone è riuscito a fare adottare circa 45 cani in tutta Italia.
Gli ultimi a Siracusa. Non prima, ovviamente, di averli microchippati, vaccinati e assicuratosi che andassero in una famiglia che si prendesse, davvero, cura di loro. «Uno degli ultimi – racconta - era un simil maremmano che ho trovato, sul ponte tra Villabate e lo scorrimento e veloce.
Non sapeva dove andare e rischiava di fare un incidente. Lo prendo e mi reco al canile municipale, dove scopro che aveva il microchip. Gli addetti ai lavori hanno cercato il padrone, il quale, però, non voleva più saperne di lui. Ecco, allora, un altro membro della famiglia: lo chiamai Police e ha vissuto con me per circa 8 anni».
Uno degli incontri che più è rimasto impresso nel cuore di Luigi, però, è quello con la dolce Trilly: «La trovai nel giardino dell’ospedale "Casa del Sole" di Palermo, quando in città nevicava – racconta -. L’ho accolta in casa e lei si è legata a me in un modo impressionante.
Ho scelto il nome Trilly proprio perché era una vera fatina.
Le devo molto: la vita di mia moglie. Una sera, infatti, mentre eravamo a letto e stavamo dormendo, la cucciola, improvvisamente, ha cominciato a ululare, svegliandomi di soprassalto.
Mi resi conto, immediatamente, però, che mia moglie non era stata svegliata da quel frastuono. Mi insospettì: era entrata in coma e, se Trilly non mi avesse svegliato, non so cosa sarebbe potuto accadere».
Il messaggio che Luigi Ardizzone vuole lanciare è che non occorre avere grandi spazi per potersi prendere cura di un 4 zampe, ma basta tanto amore, presenza e coccole.
Per chi volesse dare un contributo ecco l'Iban dell'Ente Protezione Animali (ENPA): IT75A0306904620100000009477. Causale "Gli amici veri di Luigi".
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio