AMBIENTE
L'albero più grande d'Europa "addobbato" da mesi: i palermitani e il nastro dell'orrore
In piazza Marina a Palermo c'è uno spettacolare Ficus Magnolia: da mesi è circondato da un nastro "di tutela" e - come spesso accade - sui social nasce la polemica
Il Ficus transennato in piazza Marina (foto Paolo Morello)
Giardino che si distingue dal Giardino all'Italiana per gli spazi che seguono linee e forme "libere": quello stesso anno fu piantato il Ficus macrophylla subsp. columnaris che vedete nelle foto. Secondo l'Accademia dei Georgofoli, questo albero con i suoi 10mila metri cubi di chioma fogliare è il più grande albero d'Europa.
C'è un "ma": da diversi mesi il Ficus è circondato da una (traballante) recinzione rossa che dovrebbe proteggere i passanti da eventuali cadute di rami, enormi e pesantissimi.
E "Tutto ciò che a Palermo viene transennato, rimane imperituro nel tempo, vi sono decine e decine di esempi", scrivono sui Social parlando proprio di questo albero, specialmente nei gruppi dedicati alle problematiche cittadine e rivolgendosi ai comitati civici.
«Con altre colleghe guide ci siamo chieste quando e se il Comune deciderá di toglierla ed io stessa qualche mese fa ho inviato una email al responsabile al verde urbano del comune ricevendo in risposta il file di cui allego qui lo screenshot - continua - Mi chiedo: possiamo fare un'azione congiunta in modo da fare sentire la nostra voce e ottenere il prima possibile una sistemazione degna di rispetto per il nostro magnifico ficus?»
«È vergognoso e inaccettabile che ormai da un anno (credo) il comune non abbia trovato una soluzione - e conclude - È inammissibile vantarsi del riconoscimento di Palermo capitale italiana della cultura e poi vedere con tristezza che il comune lascia nell'abbandono totale angoli e luoghi stupendi della nostra cittá. Spero che rispondiate in tanti e che si possa fare qualcosa insieme. Grazie».
La lettera è corredata dell'immagine di una nota del Comune dal titolo "Problematiche in merito al Ficus di piazza Marina". La nota dell'area servizi alla citta, settore servizi alla città e dall'ufficio dello staff del dirigente di settore/responsabile del verde urbano, spiega che è in corso la progettazione di una "recizione più adeguata e consona".
Solo che è stata diffusa il 15 gennaio 2018.
A rispondere alla guida diversi cittadini: «La recinzione attuale non serve assolutamente a prevenire incidenti» scrive una donna, mentre un'altra persona propone agli iscritti al gruppo in cui è stato pubblicato il post (Associazione Comitati civici Palermo), di vedersi per pianificare un'azione collettiva.
Tra gli altri, a rispondere alla guida c'è qualcuno che ha un'informazione utile. «Il Comune insieme al prof. Giuseppe Barbera ha predisposto un progetto per la sistemazione dell'area e della recinzione - scrive l'utente - Il progetto prevede che le radici aeree facciano presa sul terreno e dunque anche il marciapiede sarà predisposto a tal fine. Il finanziamento è già in corso e si tratta di pochissimo tempo per diventare esecutivo».
Altrove, fuori dai gruppi di facebook, sono molti i residenti che notano quanto sia degradante per una piazza storica e decisamente di richiamo turistico avere un angolo dimenticato. E si interogano sul verde pubblico di Palermo.
«Quali alberi piantare lungo un marciapiedi? Come si progetta un giardino pubblico? Quali piante scegliere, in funzione del fabbisogno d’acqua, che in futuro sarà sempre meno disponibile? Come far diventare il parco della Favorita un luogo fruibile ogni giorno, e non soltanto per i picnic del primo maggio o di ferragosto? Come rendere più vivibile Palermo, più attenta alla qualità «
«A queste domande, e a molte altre ancora - scrive Paolo Morello - hanno dato una risposta gli esperti Paolo Inglese e Filippo Terrasi. È prezioso ascoltare l’opinione di un esperto. Ciò che appare complesso si dipana. I problemi si organizzano e diventano improvvisamente chiari».
«Gli alberi muoiono, è normale ogni tanto abbatterne qualcuno, ha spiegato serenamente Paolo Inglese, ma è necessario sapere che cosa piantare al posto di quello che sradica. Avere un progetto. Chiunque nel futuro verrà chiamato a governare questa città, dovrà ricostruire da zero un rapporto con gli esperti, con chi conosce davvero le cose di cui parla».
«A Palermo ci sono studiosi di qualità eccelsa, non è affatto necessario cercare all’estero ciò che abbiamo in casa. Basta saperli coinvolgere, basta riconoscere il valore delle loro competenze. Non ci si improvvisa amministratori di una città grande e difficile come Palermo. Altrimenti si corre il rischio di spendere male i soldi dei contribuenti: di pedonalizzare diecine di strade senza aver prima fatto dei parcheggi, o di tagliare alberi senza sapere cosa metterci».
«Occorre ripartire da piccoli gesti di buon senso. Dare una sistemazione decorosa al Ficus di piazza Marina è molto più importante che spendere milioni di euro per il Giardino planetario di Manifesta. Perché poi i turisti arrivano e non sanno farsi una ragione di questa indecenza. Occorre educarci tutti ad ascoltare di più chi ha, nel proprio specifico settore, una reale competenza. Con umiltà, nell’interesse e per il bene comune».
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