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Incredibile (ma vero), in Sicilia: se anche parte di un vulcano delle Eolie finisce all'asta

Sembra impossibile eppure è così: metà cratere di un vulcano è in vendita. Il motivo è una lunga serie di contenziosi che coinvolgono le proprietarie, due sorelle

Daniele Ferrara
Esperto di storia antica
  • 16 settembre 2023

Una vista di Vulcano e delle Eolie (foto Facebook Giuseppe Oliveri)

Metà del cratere principale dell’isola di Vulcano è in vendita, all’asta. Proprio così, e nemmeno tutto il monte di fuoco intero! Sembra un’assurdità, sembra impossibile, ma in sostanza è la verità.

Parliamo della celebre isola eoliana dalla quale, tramite un complesso passaggio etimologico di lingua in lingua, è derivato il nome che si dà oggi, in molte lingue, alle montagne cave che, più o meno spesso, eruttano il sangue caldo del pianeta sotto forma di lava incandescente.

Vulcano, che prende il nome dal dio omonimo, in origine si chiamava "Thermessa" ed era sacra a Efesto, dio del fuoco, perciò era chiamata anche "Hiera".

Sull’isola consacrata l’antica civiltà eoliana trasportava i propri defunti per celebrarne i riti funebri, ma non ci è noto se poi venissero riportati nelle isole di provenienza o se venissero sepolti là in una necropoli comune. Oggi Vulcano è un’importante località turistica.
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Se oggi le terre corrispondenti a parte della superficie esterna dell’edificio vulcanico sono in vendita il motivo è una lunga serie di contenziosi a partire, pare, dalle proprietarie originarie, le sorelle Favaloro.

Diversi sono i lotti, molti fiancheggianti il cratere con utilità che vanno dal pascolo all’agricoltura, ciascuno con un suo – alto – prezzo di partenza, ma quello di maggior valore supera i due milioni.

Insomma, certamente si possono vendere le terre attorno al cratere, ma non l’interno stesso della montagna di fuoco, né potranno mai essere di proprietà le eruzioni.

Sicuramente però sono proprio queste le prime cose che si potrebbero pensare apprendendo una notizia del genere e, quantomeno, possono strappare un sorriso e stimolare la fantasia.
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