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In Sicilia dove il tempo si è fermato: il borgo (fantasma) che forse non conosci

La costruzione del borgo avvenne durante il Fascismo, per poi prolungarsi negli anni successivi per un ambizioso progetto di colonizzazione fondiaria

Federica Puglisi
Giornalista
  • 28 aprile 2025

Il Borgo Rizza

Qui regna il silenzio: il tempo sembra non essere mai passato. Non perché si tratti di un luogo mistico e religioso, bensì di un borgo costruito per un ambizioso progetto di colonizzazione fondiaria durante il regime fascista.

Oggi in parte è stato recuperato e alcuni edifici sono utilizzati. In contrada Tummarello, nel territorio di Carlentini, in provincia di Siracusa si trova Borgo Rizza, costruito nell’ambito di un progetto dell’ECLS, Ente Colonizzazione Latifondo Siciliano, negli anni Quaranta.

Il nome dato al borgo è in memoria di Angelo Rizza, ucciso in piazza Duomo ad Ortigia, il 16 maggio del 1921 e considerato un "martire fascista", tanto che il regime ritenne che la vita di Rizza dovesse essere consacrata alla “fede nella Patria e nel Duce".

La costruzione del borgo, dunque, avvenne durante il Fascismo, per poi prolungarsi negli anni successivi. Nasce come Borgo di tipo A, cioè destinato a fornire servizi per le persone che abitavano nelle zone rurali del territorio circostante. Una volta completato però sarebbe stato utilizzato per un breve periodo e poi abbandonato.

Nonostante le buone intenzioni di avere un luogo per un’urbanizzazione mirata a garantire servizi e ogni necessità per i residenti dei comuni vicini, oggi non è del tutto utilizzato.

Ma a riaccendere i riflettori su questo luogo è stata l’associazione “Ascosi lasciti”, da tempo impegnata a riscoprire luoghi dimenticati, per provare a farli conoscere e chissà magari un giorno rinascere.

Il gruppo fotografa luoghi abbandonati e distrutti “li cerchiamo – scrivono i soci dell’associazione sul loro sito -, li localizziamo e li visitiamo senza alterarne la scena. Cerchiamo di risaltarne l’aspetto naturalistico perché sappiamo che la natura, nel tempo, se ne riapproprierà di questi spazi che l’uomo deturpa, alterandone l’equilibrio”. E infatti sono state promosse delle visite guidate e il Borgo Rizza è stato inserito negli itinerari di “Borgo dei Tesori Fest”.

«Con l’impiego di fondi europei tre edifici di Borgo Rizza sono stati recuperati – ci racconta Giusy Sirena, segretaria dell’associazione-. Infatti un edificio ospita gli studenti dell’Università di Tor Vergata impegnati in campagne di scavo e ancora vi si svolge una summer school promossa dall’Università di Stoccolma e Basilea. Le visite che abbiamo promosso hanno avuto un discreto successo e i visitatori hanno potuto conoscere la storia di questo luogo».

Ma cosa resta di Borgo Rizza. Chissà quando era utilizzato com’era la vita qui. Presenta un primo edificio sulla destra, destinato a trattoria e rivendita, e ancora si trovano botteghe artigiane, un ambulatorio medico, la Casa del Fascio. A nord si trova la scuola, completa di aule, e ancora la caserma dei carabinieri, la palazzina destinata a casa dell’ECLS.

Nella piazza, poi, c’è una chiesa con canonica. Il borgo, probabilmente era pronto per essere utilizzato, perché dotato anche di impianti idrico e fognario. Il terreno, dove venne costruito, fu espropriato alla famiglia Cafici, per un totale di £ 1 520 904. Inaugurato nel dicembre del 1940 costò £ 1 696 800,30. Ma dopo il periodo della guerra il borgo vene abbandonato.

Negli anni si è provato a utilizzare alcuni locali, per colonie estive, campeggio, osservatorio astrofisico, attendamenti per esercitazioni militari, scuole professionali, e persino una trattoria.

Ma nessun progetto pare sia stato concretizzato e i locali non sono stati mai ceduti. Alcuni interventi di manutenzione sono stati effettuati, infatti il borgo si presenta in buone condizioni a livello strutturale. È stato dotato anche di un sistema di videosorveglianza per evitare episodi di vandalismo. Si è persino ipotizzato con un apposito progetto che alcuni edifici del borgo potessero ospitare aule di formazione e a svolgere una funzione di centro di erogazione di servizi.

Nelle vicinanze del borgo c’è anche una casa abitata da un residente. Per il momento, dunque, gli edifici recuperati vengono utilizzati dal Comune per incontri istituzionali e da associazioni religiose per ospitare campi scuola per giovani.

Il Borgo è visitabile, quindi. O rivolgendosi all’associazione, che potrà fornire ogni informazione utile per conoscerne la storia, oppure recandosi sul posto, sulla Strada provinciale 9 Carlentini-Sortino, ed ammirandolo dall’esterno.
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