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In Sicilia c'è un bosco dentro un parco archeologico: da qui vedi l'Acropoli e il mare

Chi arriva viene preso dall’emozione della collina orientale, l’Acropoli, le necropoli, il Santuario della Malophoros che nascondono “indirettamente” l’area verde

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 11 marzo 2023

Il bosco di Marinella in Sicilia

La provincia di Trapani offre un’ampia consistenza demaniale di oltre 10.000 ettari di terreno. Tra questi, una piccola ma interessante porzione si trova all’interno del Parco Archeologico di Selinunte (Marinella).

I visitatori sono presi dall’emozione della collina orientale, l’Acropoli, le necropoli, il Santuario della Malophoros che nascondono “indirettamente” un’area verde di grande interesse naturale e boschiva.

Si raggiunge dalla strada che conduce verso il parcheggio o, durante la discesa dalla collina orientale verso l’Acropoli svoltando a sinistra.

Delle tredici aree boschive (nel trapanese) con presenza di zona attrezzata, quella di Marinella è la meno estesa e con un numero di posti a sedere abbastanza esiguo (circa 30). Rientra tra le realtà boscate fonte di antiche e relitte testimonianze forestali.

Fa parte del Demanio Regionale e questo rappresenta (nelle buone intenzioni) un punto di forza per la salvaguardia, il controllo e la manutenzione dell’area. Il complesso boscato è costituito prevalentemente da pini mediterranei ed eucalipti.
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Un punto di forza della “classica” vegetazione di tipo endemica grazie al clima e terreno favorevoli.

Le infrastrutture presenti all’interno dei 4 ettari sono realizzate in legno. Tavoli e panche (una minima parte di quello che rimane) che consentono ai gitanti di riposare o consumare un pasto veloce durante o al termine delle visite.

Gli spunti offerti sono di natura panoramica; oltre alla magnificenza dell’Acropoli è possibile scorgere il Mar Mediterraneo con i colori intensi che lo caratterizzano.

Uno dei punti forti è la possibilità di organizzare delle escursioni. Coloro che amano il trekking o le passeggiate possono imbattersi in alcuni percorsi di natura archeologica e ambientale.

Tra i più belli e intensi rientra la salita verso la collina di Manuzza. Un tratto impervio di circa 200/300 metri a ridosso dell’Agorà.

Da lassù è possibile scorgere uno scenario mozzafiato. Oltre a raggiungere uno dei punti nevralgici dell’intero parco, sono visibili le distese coltivate (prevalentemente ulivi) delle campagne castelvetranesi. Inoltre, la realtà paesaggistica è arricchita dalla presenza della Torre Manuzza e delle vallate circostanti.

L’area attrezzata rappresenta la perfetta sintesi del momento di relax al servizio della comunità come riparo nelle ore calde della giornate.

Tra le caratteristiche principali sicuramente spicca l’altitudine pianeggiante e quindi, un’opportunità per chiunque voglia sentire il contatto diretto con la natura.

Il comprensorio forestale era completo di cestini portarifiuti. Quest’ultimo aspetto da sempre è stato un cavallo di battaglia dell’area attrezzata di Marinella e tantissime altre site nel territorio siciliano. La noncuranza da parte dei visitatori o semplici curiosi ha creato notevoli danni all’ambiente.

Una mancanza di tatto e rispetto verso la natura che di fatto ha deturpato buona parte del territorio. Un problema grave posto al momento in secondo piano.

Nonostante il luogo sia poco battuto e, sconosciuto da molti, rappresenta una delle caratteristiche che “abbelliscono” l’intero parco archeologico.

Negli ultimi anni è stato abbandonato per la mancata risonanza che meriterebbe. Il bosco Marinella è un piccolo riflesso in mezzo alla civiltà megarese di Selinunte. Tra gli aspetti storico-archeologici si apre uno spiraglio fatto di vegetazione volta alla ricerca di nuove energie.

Dimenticare l’importanza di questi luoghi è una lacuna che, se non verrà posto rimedio, le generazioni presenti e future pagheranno a caro prezzo nei prossimi decenni.
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