ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia c'è un borgo sospeso nel tempo: dov'è "Donalegge" e perché si chiama così
Vecchie case, alcune più che precarie, suggeriscono storie di tempi passati, di quando tutto intorno si potevano osservare distese di grano a perdita d’occhio
Il borgo di "Donalegge"
Una visione un po’ spettrale, dipende dalle sfumature del cielo, di un piccolo borgo abbandonato, sospeso in una dimensione spazio-tempo certamente suggestiva.
Vecchie case, alcune sembrerebbero più che precarie, suggeriscono storie di tempi passati, di quando tutto intorno si potevano osservare distese di grano a perdita d’occhio che annullavano le distanze o le rendevano invece infinite.
Non si può far a meno di chiedersi perchè spuntino lì come dei funghi ancora oggi quei caseggiati...ovviamente la curiosità che mi contraddistingue ha fatto sì che mi sia posta questo quesito e con l’aiuto di Giuseppe, una di quelle persone che si rendono subito disponibili a condividere il proprio sapere, facendoti ricordare che in fondo il mondo non sia questo postaccio, sono riuscita anche a darmi qualche risposta.
Non è necessario dirvi che già il toponimo sia tutto un programma, nonchè l’elemento che non solo racchiude in sè l’essenza stessa del posto, con tutte le sue possibili origini, ma che ovviamente accende quanta più curiosità possiate immaginare.
In tanti fanno risalire la sua origine all’epoca borbonica, quindi più o meno l’inizio del 1800, chiamando il borgo Donnalegge, alludendo quindi ad una donna che emanava leggi.
Ad accentuare questa credenza è la presenza dei resti di una vecchia costruzione che secondo qualcuno sarebbe stato un carcere borbonico. È Padre Abate che nel suo libro “Castellana gioiello delle Madonie” sottolinea come non vi sia nessun documento che possa confermare questa fantasiosa teoria.
Più facile ritenere che Donalegge fosse invece una circoscrizione dove venivano emanate le leggi, nella quale probabilmente i normanni che avevano fondato il castello - fortezza nel 1085 circa, legiferavano.
Vi sono testimonianze di atti notarili del 1300 che fanno riferimento al borgo come alla “curia presso il comune di Castellana”.
Considerato che in epoca medievale il termine curia veniva utilizzato per denominare alcune magistrature con mansioni di vigilanza e sorveglianza, si potrebbe pensare a Donalegge come al luogo della corte giudiziaria, dove si trattavano le cause, e nel quale quindi veniva applicata la legge che così gli uomini "donavano".
Come sempre accade in queste vicende intricate, non vi sono certezze, l’unica in nostro possesso è che la bel- lezza tutta tipicamente siciliana risieda proprio nella varietà di meraviglie, più o meno celate, che ci circonda.
Non vi è un angolo che non abbia la sua storia e le sue particolarità per non dire stranezze, che vale sempre la pena di conoscere e tramandare perchè non finiscano nell’oblio.
Il consiglio è quello di sfruttare le ore di luce guadagnate con l’arrivo della primavera per una bella escursione alla scoperta di Donalegge e, chissà, magari potrebbero venir fuori altri dettagli al momento ancora sconosciuti ai più.
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