STORIE
Il suo palco è tra via Ruggero Settimo e il Cassaro: Sofia, "voce di strada" dall'Uruguay
Sofia non urla ma intona la sua magia. Ha solo 22 anni quando decide di lasciare la sua terra per andare in Irlanda, ma come vedremo il suo viaggio non si conclude lì
Sofia Di Marco
I bisnonni paterni si dilettano al piano e decidono di emigrare in Uruguay quando lasciano per sempre un paesino dal nome Salento, in Campania, vicino Salerno. I bisnonni materni, invece, provengono da un paesino del Piemonte. Insomma, nell'America meridionale si è formata la stirpe di Sofia con radici italiane.
Sofia Di Marco, nome e cognome italiani, è classe '95, parla spagnolo, un accento che non perde neanche quando canta in altre lingue. Canta con un suono tutto suo, la timbrica vocale è tondeggiante, un suono che si arrotonda, rimane con lei, una voce timida che affascina perchè resta in "camera" direbbe un insegnante di canto.
La voce di Sofia è lieve, gira intorno a sè. Sofia non urla ma intona la sua magia. Ha solo 22 anni quando decide di lasciare l'Uruguay per recarsi in Irlanda, ma come vedremo il suo viaggio non si concluderà in terra irlandese.
«Ho iniziato per piacere e sapevo che non era un posto dove volevo vivere per sempre» racconta Sofia. Capelli lunghi e castani, sguardo d'angelo, Sofia suona e canta con intensità testi come "Dream a little dream of me" di Doris Day, ma anche canzoni di Billie Holiday e di Ella Fitzgerald da cui ha imparato tanto.
Canta con talento innato e dolcezza tra le sue note. «Canto quello che mi piace», dichiara. E aggiunge: «Ascolto di tutto: ogni musica ha il suo obiettivo. C'è una musica per divertirsi, un'altra per piangere, un'altra ancora per emozionarsi».
Arriva la pandemia, e in una delle aperture sente un desiderio forte di vacanza in un posto dove ci sia il sole, un mare blu e un clima sempre bello. Per questo motivo, in un settembre dove il mondo ha paura del Covid, Sofia approda a Palermo.
Prende casa in centro e mentre gira Palermo, tra i Quattro Canti, via Ruggero Settimo, e il Cassaro inizia a suonare. «Mi avevano detto che a Palermo si poteva suonare per strada senza restrizioni» racconta l'artista americana.
«I palermitani sono intensi, positivi», spiega Sofia. Quando le chiedo se avverte il fascino di chi ascolta le sue interpretazioni, con un sorriso accennato Sofia risponde: «A volte sono consapevole di affascinare i siciliani che passano».
A Palermo dopo un breve corso di italiano inizia a cantare anche nella lingua del paese dove si trova.
«Ero in vacanza e volevo imparare l'italiano» ammette. Sofia adesso ha un fidanzato palermitano: «Pian piano mi sono costruita il mio nido familiare, il mio posto» sorride contenta.
Se non la conoscete, potete incontrarla in centro. Riconoscerla è facile, gambe accavallate, sguardo timido e proteso verso la sua chitarra, atteggiamento semplice come lei, come la sua stessa anima.
Sofia si puo' incontrare in quello che un tempo era il "salotto di Palermo" lì dove c'erano negozi lussuosi e dove oggi trionfano le grandi firme. In quel tratto di strada, quello che va dalla via Ruggero Settimo ai Quattro Canti di città potete ascoltarla.
Non è necessario cercarla, basta lasciarsi trasportare dal fascino di un canto eseguito con amore e passione. Sofia canta da sola, attorno a lei sembra ci sia una nuovola rosa che racconta in spagnolo, inglese e in italiano. Quel canto sembra una fiaba, nelle sue interpretazioni c'è sempre un velo di casa.
A molti passanti sembra di origine portoghese, perchè è facile sentire quell'accento spagnolo che la riporta a casa, in Uruguay. Sofia di Marco è di poche parole ma piena di anima.
Non si sofferma sull'arte di strada perchè sostiene che «ogni cosa ha la sua magia». Sogna di imparare nuova musica con grande umiltà. Sofia oggi suona la chitarra a Palermo, domani chissà.
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