CURIOSITÀ
Il "Sottosopra" di Palermo: sotto la fontana Pretoria i marchingegni del Cinquecento
La fontana della "vergogna" funziona grazie a un labirinto di tubi e meccanismi che risalgono all'epoca della sua costruzione: un video esclusivo ci mostra i cunicoli
Spinto dai debiti ed in procinto di spostarsi a Napoli, don Luigi, grazie al fratello don García Álvarez, riesce a vendere la fontana alla città di Palermo. Don Garçia, che era stato viceré di Sicilia, era infatti in buoni rapporti con il Senato palermitano, che decise di acquistarla e di collocarla nella piazza su cui prospetta il Palazzo Pretorio (abbattendo moltissime abitazioni) dove si trova ancora oggi.
La fontana giunse a Palermo il 26 maggio 1574 ma per il viaggio è stata smontata in 644 pezzi ma ahinoi non arrivò completa: alcune sculture si erano rovinate durante il trasporto e altre forse furono trattenute dal proprietario, quindi una volta a Palermo al monumentale gioco d'acqua vennero apportati alcuni adattamenti.
La fontana ruota attorno a un bacino centrale circondato da quattro ponti di scalinate e da un recinto di balaustre, l'elevazione piramidale è costituita da tre vasche coassiali da cui prende l'avvio il gioco d'acqua, elemento versato dalla sommità da un Bacco, nella rimodulazione palermitana identificato col Genio di Palermo.
Il primo ordine dietro la cancellata è delimitato esternamente da una gradinata circolare e dalla balaustra interrotta da quattro varchi corrispondenti alle quattro rampe di scale balaustrate formate da nove gradini ciascuna, rampe disposte su assi ortogonali tra loro.
Per il video si ringrazia Historia Palermo, del nostro amico e collaboratore Wil Rothier.
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