TURISMO
Il restyling del porto di Trapani: tra bar e negozi è tutto nuovo per chi va alle Isole
Più grande e più confortevole: panchine, biglietterie al coperto, bar, negozi e sale d'attesa che - assicurano - non impatteranno sull'ambiente e sul panorama
Il nuovo Trapani Fast Ferry Terminal
L’intervento ha visto la collocazione del manufatto lungo la Banchina Dogana e la sostituzione di una porzione della pavimentazione preesistente in banchina per ulteriori 443,00 mq rispetto alla superficie occupata dal terminal che è di 685,78 mq (80,68 x 8,50 metri).
Il principio generatore del progetto è stato quello di mantenere la massima trasparenza e continuità fisica e percettiva, a oggi esistente, tra il lungomare e il suo fronte cittadino, cifra caratteristica di questa città-porto.
Il progetto è un sostanziale restyling nel segno del concetto di porto turistico con l'aggiunta di diversi elementi tra cui: una biglietteria al coperto con otto postazioni, una zona di sosta esterna al coperto con ampie sedute in legno, un bar con area di mescita all’aperto e una sala d’attesa climatizzata per circa 70 persone, con annessi servizi igienici.
E mentre tra primavera ed estate sono state fatte le necessarie operazioni di manutenzione - manti stradali delle banchine, recinzione del porto, interventi sull’impianto di illuminazione pubblica, sostituzione parabordi, rifacimento servizi igienici, collocazione segnaletica in area portuale - l’AdSP, preso atto del precario stato della infrastruttura da anni priva di manutenzione aveva deciso di avviare il restyling della struttura e delle aree esterne di pertinenza per adeguarle alle rinnovate esigenze dimensionali e di comfort degli utenti in vista di un incremento del traffico crocieristico.
Nel dettaglio, c'è stata la chiusura della corte interna dell’edificio con una struttura precaria leggera in ferro e vetro, destinata a sala d’attesa climatizzata per i crocieristi. In prossimità di questo spazio hanno una nuova collocazione i servizi annessi quali bar, gift-shop e altri servizi portuali, mentre una porzione dell’originaria corte è rimasta scoperta per consentire l’eventuale attesa all’aperto.
L'ingresso della stazione vede modificata la sua conformazione attraverso la netta separazione tra l’accesso pedonale, in parte coperto e accessibile ai portatori di handicap, e gli accessi carrabili con annessi parcheggi per circa 50 posti auto.
La riconfigurazione della stazione marittima e delle aree di pertinenza si riconnette, all’interno della progettazione integrata e complessiva dell’intero waterfront, al rifacimento della recinzione attualmente esistente sulle vie Regina Elena e Ammiraglio Staiti, quasi fino in prossimità del nuovo Trapani Fast Ferry Terminal.
Sono anche state avviate le procedure propedeutiche al dragaggio del porto per garantire la profondità di -11 m nell’avamporto e di -10m all’interno del porto. I sedimenti da movimentare saranno circa 1.300mila mc. per il miglioramento delle manovre di ingresso e di ormeggio anche di navi di grosse dimensioni, si procederà al "salpamento" di gran parte del molo Ronciglio, in modo da garantire un canale di accesso al porto di larghezza pari a circa 250 m.
Finite pure le necessarie operazioni di manutenzione: manti stradali delle banchine, recinzione del porto, interventi sull’impianto di illuminazione pubblica, sostituzione parabordi, rifacimento servizi igienici, collocazione segnaletica in area portuale.
Infine l’AdSP ha avviato i contatti con la Scuola Politecnica dell’Università di Palermo per la redazione del Piano Regolatore di Sistema Portuale, completo di tutti i presupposti, anche progettuali, propedeutici alla redazione del nuovo Piano regolatore del porto di Trapani (quello attuale risale al 1962).
Il documento includerà tutti i necessari studi specialistici che interessano diverse discipline in tema di urbanistica, ingegneria, ambiente, pianificazione, analisi economica.
«In questi primi due anni alla guida dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale – ha dichiarato Monti – abbiamo lavorato per riportare ordine nei porti del network con una serie di necessarie opere di demolizione e di infrastrutturazione. Quella di Trapani è la prima nuova costruzione che nasce in uno dei nostri scali e sono orgoglioso dei tempi di realizzazione molto stretti e del rispetto delle risorse finanziarie impiegate per l’attuazione dell’opera. Naturalmente non ci fermeremo, stiamo lavorando per i dragaggi, per il salpamento del Ronciglio, per la manutenzione complessiva dello scalo e per la sistemazione dell’esistente stazione marittima. Faremo tutto, ancora una volta, a modo nostro, cioè con attenzione ai tempi. Non me ne vorranno i latinisti per l’audace rivisitazione di una famosa citazione che faccio mia: "Primum facere, deinde comunicar"”. Perché, ne sono convinto, non si costruisce una reputazione con ciò che si intende fare ma con ciò che si fa».
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